Ottantenne chiama i Carabinieri: «Non posso muovermi, ho bisogno della mia medicina»
Carabiniere dal cuore d’oro finisce il turno a mezzanotte e gli procura il farmaco
Perveniva nella serata di ieri alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Cerignola una richiesta d’aiuto da parte di un signore ottantenne che, vivendo da solo, non aveva la possibilità di muoversi e uscire per potersi procurare un farmaco da prescrizione medica.
L’inusuale richiesta nasceva dal fatto che il povero nonnino aveva già preventivamente contattato la Guardia Medica di Cerignola per farsi prescrivere la ricetta del farmaco, normalmente concessagli, ma non sapeva come andare a ritirarla perché il presidio medico non disponeva di un servizio a domicilio.
Data la sua impossibilità di azione, aggravata dall’età avanzata e dal fatto che non aveva nessuno a cui potersi rivolgere, chiedeva con molta gentilezza se eventualmente fosse stato possibile interessare una pattuglia dei Carabinieri per andare dalla Guardia Medica a ritirare la prescrizione e successivamente in farmacia per l’acquisto della medicina.
A quel punto l’operatore rispondeva che purtroppo, non essendoci i presupposti per catalogare la richiesta come urgente per immediata somministrazione e/o per terapia “salvavita”, non poteva distogliere la pattuglia dai compiti istituzionali per la specifica necessità rappresentata, riuscendo però a strappargli la promessa che se avesse atteso la fine del suo turno in centrale, allo smontare sarebbe passato lui dalla Guardia Medica per il ritiro della ricetta e dalla farmacia di turno per comperare il farmaco.
Detto fatto: a mezzanotte, il carabiniere smontava dal servizio e provvedeva ad onorare la promessa fatta, recandosi presso i citati presidi per poter recapitare il farmaco al domicilio dell’anziano. Il nonnino lo aspettava già sull’uscio dell’abitazione in quanto la farmacista lo aveva preventivamente contattato avvisandolo dell’arrivo del militare.
Alla vista del carabiniere, visibilmente emozionato, il pover’uomo non sapeva come ringraziarlo e in quale modo avrebbe potuto sdebitarsi con lui, volendo insistentemente offrirgli di tutto, ma il carabiniere rifiutava spiegandogli che non poteva accettare nulla e che aveva avuto semplicemente il piacere di conoscerlo e di poterlo aiutare.
Ecco, questa è una bella storia che in epoca di “Coronavirus” scalda i cuori. Uno straordinario gesto di solidarietà e umanità per niente scontato, in un’era dove i rapporti umani diventano sempre più rarefatti e la predisposizione ad aiutare il prossimo sempre più desueta.
Sentiamo il dovere di voler rivolgere al “carabiniere buono” il ringraziamento di tutta la comunità, fieri dell’Istituzione che rappresenta, sempre vicina alla gente e per la gente, anche perché quel povero anziano potrebbe essere tranquillamente associato a un nostro genitore o a un nostro nonnino.
Ancora grazie!