Rifiuti, mal comune mezzo gaudio: a San Marco in Lamis il massimo dell’ecotassa 2020
Il Comune di San Marco in Lamis, oltre a non aver raggiunto l’obiettivo del 65%, non ha trasmesso la documentazione e la Regione Puglia ha aumentato del 20% l’ecotassa dovuta per l’anno 2020 (€ 25,82+5,164 per ogni tonnellata di rifiuti conferiti in discarica). Situazione disastrosa in quasi tutti i Comuni della provincia di Foggia
La Sezione ciclo rifiuti e bonifiche della Regione Puglia, in collaborazione con Arpa (Agenzia regionale per la prevenzione e protezione dell’ambiente) ha stimato, per l’anno 2020, il tributo speciale per il deposito in discarica e in impianti di incenerimento senza riutilizzo energetico dei rifiuti solidi. Si tratta, in questo caso, della tassa a carico dei Comuni della provincia di Foggia “per favorire la minore produzione di rifiuti e il recupero dagli stessi di materia prima e di energia”, con la finalità di “incentivare misure di “green economy” e contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”. L’obiettivo è incrementare la raccolta differenziata e il riciclaggio tramite il sistema premiale attribuito ai comuni più virtuosi. (vedi allegato)
L’addizionale del 20%, si legge nell’Atto Dirigenziale n.82 del 10 marzo 2020, è stata applicata ai Municipi che non sono stati in grado di conseguire gli obiettivi minimi fissati dall’articolo n.205 del Decreto Legge n.152/2006.
E dal momento che il Comune di San Marco in Lamis non ha provveduto a trasmettere la documentazione prevista (ma non è il solo, di seguito i restanti comuni: Carapelle, Cerignola, Ordona, Stornara, Stornarella, San Paolo di Civitate, Peschici, Rodi Garganico, Carlantino, Casalvecchio di Puglia, Celenza Val Fortore, San Marco la Catola, Volturara Appula, Volturino, Alberona, Celle di San Vito e Monteleone di Puglia), la Regione Puglia ha applicato anche al centro garganico l’addizionale del 20%, ovvero l’esborso di € 30,98 per ogni tonnellata di immondizia trasferita in discarica, rispetto ai 20 euro e 69 centesimi per tonnellata dell’anno passato (Atto Dirigenziale della stessa Sezione, n.59 del 18 marzo 2019).
La situazione non sarebbe cambiata comunque, dal momento che non si è riusciti a raggiungere la percentuale annua del 65% (Apricena, con il 66.18% pagherà €/t 18,07). L’ultimo dato disponibile sul portale ambientale della Regione Puglia, gennaio 2020, riporta San Marco in Lamis a quota 50,98% di r. d. (manca il dato di febbraio, durante il quale – secondo indiscrezioni – la percentuale sarebbe scesa al disotto del 30%. Per la conferma, o per l’eventuale smentita, bisognerà aspettare la pubblicazione sul sito di riferimento).
È inoltre andato deserto il bando di gara per il conferimento dei servizi di raccolta, smaltimento e trasporto in discarica dei rifiuti solidi urbani del Comune di S. Marco in Lamis, per il quale i sindacati avevano annunciato lo stato di agitazione. A preoccupare era il monte ore, pari a 37.638 ore/anno, da distribuire sugli attuali 29 dipendenti in servizio a tempo indeterminato. Preoccupazioni espresse anche dai consiglieri d’opposizione: la nuova modalità di quantificazione delle prestazioni da erogare, oltre ad essere poco sostenibile per le aziende, andrebbe a ridurre le retribuzioni del personale dipendente e la qualità dei servizi offerti oggi al cittadino. Il servizio, in attesa del nuovo bando, è stato prorogato a favore della Edil Verde.
Intanto, alcuni comuni hanno deciso di “sospendere il pagamento dei tributi locali per il rallentamento che le attività economiche stanno subendo a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19”. È, ad esempio, quanto si appresta ad attuare tramite un’apposita ordinanza il sindaco di San Severo, Francesco Miglio.