C’è uno studio in merito alla attuale emergenza sanitaria da Covid 19 Italia che parla di quando avverrà la riduzione delle infezioni in tutto il Paese.
Uno studio ufficiale promosso dall’”Einaudi Institute for Economics and Finance” parla della situazione Covid 19 Italia. E si concentra in particolare sul lasso di tempo necessario prima di assistere ad un azzeramento dei contagi nel nostro Paese. I dati raccolti fanno pensare che la curva dei contagi dovrebbe tendere allo zero nell’arco di circa un mese-un mese e mezzo. Questo ha portato gli autori delle analisi in questione a formulare una apposita mappa, con tanto di data indicativa regione per regione in cui aspettarsi un arresto dei casi di Coronavirus.
In Puglia il giorno individuato coincide con il 9 aprile, mentre tra il 5 ed il 16 maggio prossimi la crisi da Coronavirus dovrebbe fermarsi, con nessun altro contagio atteso dopo tale periodo. Per quanto riguarda il picco, dovrebbe invece manifestarsi la prossima settimana, entro il 5 aprile. Per compiere questo studio, l’”Einaudi Institute for Economics and Finance” ha considerato i dati forniti giorno dopo giorno dalla Protezione Civile. L’ultima regione che dovrebbe riuscire a risolvere l’emergenza sanitaria dovrebbe essere la Toscana il 5 maggio. Poi ci vorranno circa due settimane di assestamento. Anche se intanto gli esperti fanno sapere che la situazione potrebbe farsi entro breve più critica al Sud.
ECCO QUANDO SI PREVEDE LA RIAPERTURA DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE E COMMERCIALI
I primi a riprendere l’attività saranno gli imprenditori che fanno parte della filiera alimentare e farmaceutica. Gli ultimi i pub, i ristoranti, i bar, i cinema, i teatri e le discoteche, le palestre, le sale giochi e le piscine.
La ripresa delle normali attività, al termine dell’emergenza, sarà graduale e molto lenta. Questa è la previsione. Il 3 Aprile sarà decretato un nuovo blocco di due settimane che durerà fino al 18 Aprile, soltanto a seguito di questo periodo si comincerà a discutere i criteri per la progressiva riapertura delle attività. Onde evitare che una volta dato il via libera si vengano a manifestare nuovi contagi, la strategia che si sta valutando di attuare è quella di ritardare quanto più possibile la riapertura di locali dove è maggiore il rischio di stare a stretto contatto, come per: i pub, i ristoranti, bar, cinema, teatri e discoteche, lo stesso varrà anche per luoghi dove si svolgono attività ludiche come palestre, sale giochi e piscine. I primi a riprendere l’attività saranno gli imprenditori che fanno parte della filiera alimentare e farmaceutica e sarà possibile la riapertura di negozi di vario genere, ma con la disposizione di far entrare una persona alla volta e di osservare la distanza di un metro.
Misure strettissime invece per chi torna dall’estero, inasprite ulteriormente dalla nuova ordinanza emanata ieri. Si vuole limitare al minimo lo spostamento tra gli Stati per non incorrere in recidive. Attualmente chi rientra in Italia deve andare in quarantena e all’atto dell’imbarco su aerei e navi deve compilare l’autocertificazione per indicare l’indirizzo dove passerà l’isolamento. In caso di insorgenza di sintomi c’è l’obbligo di segnalazione con tempestività all’Autorità sanitaria. Le stesse regole sono valide anche per chi fa ritorno con i propri mezzi, con la differenza che il luogo dovrà essere indicato all’Asl locale. Se non si ha la possibilità di effettuare la quarantena presso il proprio domicilio la Protezione Civile indicherà il luogo dove il cittadino dovrà trascorrere, a proprie spese, i 14 giorni.