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A Giuseppe-Joseph Tusiani, “Un ringraziamento per due perle nella sua testimonianza di vita”

Altro contributo alla memoria del compianto Joseph Tusiani, stavolta da parte dalla prof.ssa Michelina Tenace, nata a San Marco in Lamis, cresciuta in Francia e docente di teologia presso l’Università Gregoriana di Roma.

Giuseppe Tusiani, nato a San Marco in Lamis è morto in America in pieno triduo pasquale. La festa cristiana che a San Marco in Lamis è celebrata con quella ricchezza di tradizioni che lui tanto amava e che ha saputo raccontare. Morto. Giuseppe è morto più volte. Più volte ha dovuto morire a qualcosa che era per lui la vita. Nascere. Giuseppe Tusiani è nato più volte. Più volte ha dovuto ricominciare a vivere. Questa volta, come lo professa la fede cristiana, Joseph è nato per sempre, nella vita eterna.

Ritorno su questa affermazione di nascere e morire più volte. Si nasce quando la madre ti partorisce in un posto che rimarrà città di nascita. Si nasce di nuovo quando si arriva in un altro paese che ti darà una cittadinanza e una nazionalità nuova. Si nasce quando si entra nella storia universale perché il tuo nome è messo accanto agli amici che hai frequentato e che non appartengono più né a una città di nascita né a una nazionalità, ma all’umanità.

Tanto per intenderci, ricordiamone che accanto a Tusiani, si mette il nome di Dante, di Michelangelo! E così San Marco, cittadina del Gargano che ogni tanto entra nelle notizie di cronaca nera, questa volta entra nei libri di storia per un suo figlio, un figlio che ha reso onore al suo paese di nascita scrivendo parole incancellabili e ricordi preziosi della sua identità e del suo patrimonio culturale. Merito immenso! Vorrei ringraziare Tusiani per due perle preziose della sua testimonianza di vita. Due fra tante.

Non ho avuto la fortuna di incontrare Joseph Tusiani di persona. Ma attraverso le interviste o qualche episodio della vita raccontata da chi lo ha frequentato, viene fuori la figura di un uomo “esempio” di vicende, di sentimenti, di provvidenze che molti altri figli di San Marco hanno vissuto dovendo seguire il corso della storia che li ha portati a crescere all’estero. Vorrei ricordare due apparenti “povertà” dalle quali lui ha visto sorgere provvidenziale “ricchezza”. L’assenza del padre. Quante famiglie delle generazioni precedenti hanno tirato avanti senza padre. Il padre fuori di casa per lavoro, il padre all’estero, il padre lontano, il padre mai più rivisto. Quanti di questi padri San Marco ha nel suo archivio storico. Il padre mandava i soldi perché ai figli e alla moglie non mancasse nulla.

Ma ai figli mancava il padre. Giuseppe è uno di quelli che è cresciuto senza padre ma con la vita del padre come fonte di vita. Giuseppe è diventato Joseph per rimanere con il padre. Immaginiamo che significa per uno che ha più di 20 anni imparare a chiamare papà un adulto che conoscevi solo da una fotografia appesa al muro. Questa testimonianza non va dimenticata: le relazioni a san Marco sono costate la vita a chi è partito e a chi è rimasto, a chi ha scelto di rimanere divisi dalle frontiere e a chi ha scelto di privilegiare l’essere insieme alla dignità di rimanere nel proprio paese. Comunque la sofferenza non ha risparmiato nessuno. Ma nella sofferenza la dignità e i talenti sono fioriti proprio perché lo spirito di famiglia ha “fornito” il vero terreno di stabilità.

La seconda testimonianza che mi colpisce per la sua profonda verità è che l’assenza di una famiglia propria ha reso Tusiani più simile a un “eletto da Dio”. Come emigrato ha portato nel cuore la terra che amava, gli amici, le persone che amava. Ma arrivando in una terra nuova, ha scoperta che il cuore che ha imparato ad amare non smette più di battere se decide di continuare a vivere. Così Tusiani ci ha regalato la testimonianza di un cuore che unificato dall’amore. Lo dirà spesso nei suoi scritti e nelle interviste: Tusiani portava nel cuore due patrie, due lingue, due mondi, due destini, due nomi Giuseppe e Joseph non è proprio lo stesso…

Anche quando il paese dove sei diventato famoso ti adotta, tu nel cuore sai che sei un albero trapiantato che porta frutti che sognano un sole diverso. E che se ti fosse data la possibilità di tornare alla terra di partenza, non potresti fare il viaggio di ritorno perché intanto è nato un fratellino che è americano, intanto nel cuore è già stata seminata una altra pianta che si chiama “cultura”, è già fiorito un altro frutto che si chiama “successo”, talento letterario, vocazione che nessuno può più limitare.

L’insegnamento e la scrittura sono come i frutti più belli di quello che è stato sempre e insieme italiano e americano, che ha amato la sua doppia appartenenza e l’ha fatta diventare occasione per essere unico. Tusiani è unico. Molti cittadini di san Marco hanno “appartenenze” diverse: di nascita, di cultura, di esperienze diverse. Questo non è un limite ma un frutto prezioso che potrebbe favorire una creatività culturale, politica, religiosa che il nostro San Marco ha sempre avuto. Sì, ha sempre avuto. Solo che pochi lo sanno scoprire come lo ha fatto il talento e il cuore di Tusiani. Eterna memoria è l’augurio dei cristiani ai loro defunti!

Thanks professor Joseph!

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