Incredibile boomerang ieri sera a San Marco in Lamis. L’atto di devozione alla Madonna Addolorata, un evento che nelle intenzioni degli organizzatori doveva essere riservato a pochi intimi, si è trasformato in un assembramento vietato per legge.
Circa un centinaio di persone, probabilmente residenti del quartiere incriminato, hanno affollato nonostante il divieto il sagrato della chiesa per assistere alla surreale funzione del Venerdì Santo. Immediato il coro di indignazione generale che si è sollevato sui social all’indirizzo del sindaco Michele Merla, presente alla funzione, e soprattutto nei confronti di chi è uscito di casa: «È vergognoso!! Medici e Infermieri che combattono tutti i giorni e loro continuano a non rispettare le regole!», è uno dei tanti commenti apparsi sul web.
Quasi immediato il mea culpa del primo cittadino: “Era un momento di preghiera non organizzato da me e dall’Amministrazione comunale, ma da Don Matteo. Sono stato invitato ad un momento intimo e simbolico di preghiera ed istituzionalmente, rappresentando la comunità, non potevo sottrarmi. Quando la gente ha sentito lo “Stabat Mater” si è riversata in strada. Quando ci siamo accorti dell’incresciosa situazione che ci circondava, abbiamo velocizzato il più possibile la cerimonia, ma non è bastato. Sono affranto e costernato. Non c’erano Forze dell’Ordine a presidio”, ha dichiarato Merla a il Sipontino.net.
“Mi assumo la colpa di non aver avuto il coraggio di dire a don Matteo di interrompere il momento di preghiera. Non me la sono sentita, ma mi rendo conto, col senno di poi, di aver sbagliato. Ma avrei voluto interromperlo. Questa è la mia colpa e me la prendo”, ha poi detto a caldo ai microfoni di FoggiaToday.
Rammaricato per l’accaduto anche il consigliere regionale Napoleone Cera, presente anche lui all’evento: «A quanto pare in piazza dovevano essere presenti solo le istituzioni e il parroco (5-6 persone), ma ad un certo punto è arrivata la ressa».
Assolutamente di tutt’altro avviso le forze politiche di opposizione di Palazzo Badiale che in una lettera inviata al Prefetto scrivono: «in relazione all’increscioso momento di emergenza sanitaria in atto, considerata la difficile congiuntura cui tutte le famiglie sono costrette a subire in ordine all’osservanza delle opportune misure restrittive emanate dal Governo centrale per contenere la diffusione del virus; nel dovere Costituzionale e nel rispetto degli impegni assunti da tutti i gruppi consiliari nel perseguimento di obiettivi condivisi per affrontare l’emergenza epidemiologica COVID-19; considerato che nella giornata di ieri, in occasione della ricorrenza del venerdì Santo, sul sagrato della chiesa Maria SS. Addolarata, in pieno centro cittadino, alla Sua istituzionale presenza, suggellandone l’imprescindibile svolgimento, si è tenuta una funzione religiosa cui Lei ha, tra le altre cose, portato il saluto della comunità che rappresenta; considerato che ella non ha adottato, prima e durante il rito religioso, nessuna azione legittimamente consentita per contenere l’assembramento di persone in loco, col fine di preservare la salute dei cittadini e dare attuazione al decreto Governativo, commettendo una eclatante e grave violazione di legge che per dovere istituzionale doveva tutelare e far rispettare nella Sua declinata qualità di Ufficiale di Governo, autorità di pubblica sicurezza locale e tutore della salute pubblica nell’ambito del territorio comunale, chiedono le Sue immediate dimissioni. La presente è inviata a S.E. Sig. Prefetto affinché si determini, in qualità di plenipotenziario del Governo, nell’ambito delle declaratorie di cui agli artt. 141 e 142 del TUEL 267/2000, alla luce delle prove provate, assunte nuovamente agli onori della cronaca nazionale, nei confronti del Sindaco e di tutti coloro che in qualità investite, con il loro comportamento pubblico e insofferente, hanno attentato alla salute pubblica violando le norme emanate dal Governo centrale», concludono i consiglieri Alessio Villani, Grazia Mossuto, Lillino Ruggieri, Nicola Potenza, Antonietta Siciliano e Antonella Villani.
Nel pomeriggio è arrivata anche la nota della locale sezione della LEGA.