Il dolore e il pianto
di Michele SCHIENA
Al dolore si aggiunge altro dolore, al pianto è strettamente correlato altro pianto. Il dolore e il pianto diventano cosmici per la condizione umana.
Un anno fa, il dolore per la perdita di una giovane figlia mi ha lasciato sbigottito e vuoto, come pure la tragica morte di un altro giovane, Vincenzo di Gennaro, maresciallo dei Carabinieri e medaglia d’oro al valor civile, brutalmente assassinato a Cagnano Varano.
Attualmente, il dolore e la compassione per le migliaia di connazionali, uccisi dal coronavirus; infine, la scomparsa del prof. Joseph Tusiani: dolore incommensurabile e pianto irrefrenabile per un uomo eccezionale che ha lasciato in eredità a noi e alle future generazioni un esempio di vita intriso di umanità e di valori universali, oltre ad un vasto patrimonio di opere d’arte e di cultura, cui potremo attingere.
Affiorano alla mente numerosi bei ricordi di tante occasioni vissute insieme in amicizia con me e la mia famiglia. I miei figli gli hanno fatto visita in America nel suo appartamento all’undicesimo piano del suo “grattacielino”. Recentemente, anch’io mi sono recato a New York, con alcuni amici e ho potuto riabbracciare l’importante amico, poeta di quattro lingue.
Però, desidero ricordare il Tusiani pieno di vita, che partecipa con allegria ad una festa in campagna tra amici e prende parte attiva ad un improvvisato e straordinario concertino di musiche italiane con Peppino Coco alla chitarra, il maestro Luigi La Porta al clarinetto e alla mandola suonata a turno da Joseph e il compianto Michele Coco.
Non posso dimenticare che per ben tre volte ha preso parte come illustre ospite al “Certamen di latino” organizzato presso il Liceo Bonghi di Lucera durante la mia presidenza dal prof. Cipriani, in collaborazione con l’Università di Foggia.
Ma il ricordo più vivido rimane quello del convegno organizzato nella Palude e sponsorizzato dall’Associazione Nazionale Carabinieri “Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa” di San Marco in Lamis con il contributo della BCC di San Giovanni Rotondo, per la presentazione del CD “Lu frustere”, una pregevole fusione espressiva della musica di Peppino Coco e di alcune poesie in vernacolo di Joseph Tusiani.
In un tripudio di folla assiepata sulle sedie e sui mugnali, Tusiani ha letto meravigliosamente alcune sue poesie, contenute nel sopracitato CD, in compagnia di Peppino Coco e la sua chitarra, di Michele Coco raffinato presentatore dei testi poetici, la band “Festa Farina e Folk” e il ballerino Michele Mangano.
Una serata indimenticabile, la cui registrazione è piaciuta anche al fratello Michael tanto da esportarla alla Biblioteca Pubblica di New York.
Per la scomparsa di Tusiani si avverte in tutti, nella nostra comunità ma anche nel mondo, un vuoto incolmabile, perché è stato una persona giusta e di immenso valore umano e culturale. Mi piace immaginare che abbia ritrovato quell’equilibrio interiore ricercato per tutta la sua splendida esistenza e perciò gli auguro di riposare in pace nella cripta di San Francesco nel Bronx, dove è sepolto insieme ai genitori.
Arrivederci Joseph, non ti dimenticheremo mai.