Il venerdì nero della comunità garganica
La triste pagina di cronaca che ha riempito le prime pagine di quotidiani illustri, i palinsesti dei telegiornali nazionali ha messo in luce il campanilismo becero della comunità garganica e lo scotto dell’immediatezza della notizia che ha portato molti a scrivere senza neanche preoccuparsi di informarsi su cosa è realmente accaduto.
Si é scritto di messe, processioni e Via Crucis ma altro non era che un canto dello Stabat Mater comunitario e un affidamento della città sammarchese e del territorio garganico tutto alla Vergine Addolorata. L’amplificazione è stata istallata proprio per raggiungere i 13.146 sammarchesi che dai propri balconi, con un lumino acceso, hanno idealmente illuminato il cammino della Vergine e si sono stretti nel canto dello Stabat Mater per vivere un momento vitale per i sammarchesi in comunità, quel senso di comunità e patriottismo che settimane prima aveva portato gli italiani tutti, anche voi che puntate il dito, a stringerci e sentirci uniti nel cantare dagli stessi balconi magari l’Inno di Mameli.
Ma si sa 13.146 in preghiera dalle proprie case e sui propri balconi non fanno notizia, approfondire l’accaduto non avrebbe permesso di scaricare la vostra frustrazione. È bastato un manipolo di incoscienti, neanche un centinaio, scesi per avvicinarsi alla Vergine con tanto di mascherine, per accusare, additare, augurare ogni male a una comunità intera ed a giovane parroco che ha il solo peccato di aver voluto portare conforto ai propri cittadini e pagato lo scotto di pochi ingrati che non solo hanno vanificato il gentil pensiero, ma non hanno avuto neanche il coraggio di fare pubbliche scuse alla comunità e a chi per loro si è prodigato.
Quando leggo che tutto ciò è medievale, è estremismo religioso, non fede ma credenze popolari, be’ di quanto la fede sia mista a credenze, riti e paganesimo potremmo scrivere saggi interi e se la religione è l’oppio dei popoli, Dio solo sa di quanto oppio o terapia del dolore abbia bisogno la gente di questi tempi.
Il popolo garganico e la Capitanata tutta ha riempito di odio i sammarchesi sui social media e similari “da chiudere e rinchiudere, da bruciare” ma perché tanto odio? Eppure i sammarchesi sono coloro che lavorano con voi fianco a fianco, vostri colleghi e amici, vostri insegnanti o insegnanti dei vostri figli. Può uno sparuto gruppo di scriteriati vanificare tutto questo? Abbiamo visto tutti i sindaci di Capitanata richiamare con tenacia sansevresi, lucerini e altri concittadini nelle passeggiate domenicali, qualche sammarchese ha puntato e offeso qualcuno? O il servizio dell’Attacco su Casa Sollievo della Sofferenza, avete assistito alla pubblica gogna?
San Marco in Lamis la Codogno di Puglia, non smettono mai di ricordarlo ma come sono andate veramente le cose ve lo siete chiesto? No, perché la verità avrebbe fatto breccia nella ragione e vi avrebbe fermati, ma la frustrazione era più forte e, anziché ascoltare mente e cuore, avete dato ascolto alla pancia affamata. La Puglia non è stata contagiata dai sammarchesi, giusto per ricordarlo!
Era la metà di febbraio, tempi non sospetti, quando la prima vittima di covid-19, è ribadisco vittima, fa ritorno dalla Lombardia nella sua San Marco ignaro di diventare suo malgrado il paziente 0. Il Covid-19 da lì a poco lo strapperà all’affetto dei suoi cari. Da quel maldestro funerale si registreranno 0 contagi perché i contagiati resteranno i familiari del defunto che con lui hanno condiviso la quotidianità e il suo medico condotto, in tutto 6 persone. Quest’ultimo fu il primo a dare l’allarme, allertare gli organi preposti, sanificare il suo studio e a ritirarsi in quarantena volontaria senonché, rassicurato da chi di competenza, ritornò diligentemente a svolgere il proprio servizio.
Suo malgrado contagerà altre 6 persone tra cui sua moglie, alcuni pazienti e amici. Il dottore con giudizio e responsabilità la mattina stessa in cui viene raggiunto dai risultati del tampone chiama personalmente le persone che ritiene in pericolo di contagio invitandole a una quarantena fiduciaria, così facendo il contagio dal paziente 0 resterà circoscritto a 12 persone. Il numero ristretto si deve alla responsabilità della comunità sammarchese.
Ad oggi come stanno le cose? San Marco in L. consta attualmente di 21 casi acclarati, il numero si é arricchito a causa di dipendenti e privati cittadini che hanno contratto il virus presso il focolaio sangiovannese di Casa Sollievo della Sofferenza, luogo in cui molti di quei sammarchesi lavorano con abnegazione. Sembrerebbe che anche due privati cittadini abbiano contratto il virus assistendo un loro caro ricoverato presso il reparto di geriatria del nosocomio, ma anche in quell’occasione i sammarchesi, o meglio, per loro conto, l’organo di stampa più rappresentativo parlò di struttura per anziani per non colpevolizzare e mettere in dubbio la professionalità della struttura. Noi non abbiamo detto “ci avete infettato”, mentre voi altro non ripetete di chiuderci a chiave.
I numeri ormai li conosciamo, i sindaci quando possono aggiornano a mezzo stampa e, comunque, tutti noi ci informiamo quotidianamente sul bollettino epidemiologico regionale, di zone rosse in provincia ce ne sono molteplici tra queste non c’è San Marco in Lamis perché, lo ricordo, le zone rosse non si decretano sulla suscettibilità della gente ma sulla base di dati certi. Inutile star qui ad elencare, le fonti ufficiale lo fanno già egregiamente.
Non veniteci a fare morali o lezioni, pensate ai vostri contagiati e ai vostri scellerati perché quelli non hanno ubicazione, ce ne sono in ogni dove.
Una cosa sola si é compresa che il popolo garganico accogliente, solidale e devoto é svanito lasciando spazio al più becero dell’odio ed é questa la triste lezione di questa Pasqua surreale.
Se a parere di qualcuno compare qualche inesattezza sui fatti elencati, mi corregga pure.
Un garganico