Onorevole mascherina, la Baldini aveva ragione!
E adesso chiedete scusa a Maria Teresa Baldini.
Con quella spocchia che caratterizza certi politici che nella vita non hanno fatto mai nulla se non presentarsi qualche volta in Parlamento e campare con i soldi pubblici, tanti politici all’inizio, perfino nello stesso schieramento, hanno snobbato l’iniziativa della deputata di Fratelli d’Italia, la prima in assoluto a entrare a Montecitorio con la mascherina sul viso. Dire che l’abbiano guardata dall’alto in basso non è corretto perché la Baldini, ex nazionale di basket, è una watussa in confronto a certi gnomi che popolano i palazzi della politica. Ma, attenzione, non di altezza né di centimetri stiamo parlando qui, bensì di competenze in termini di salute, considerato che la signora è un medico oncologo abituata a trattare con pazienti anche molto gravi.
Cos’ha fatto l’onorevole Baldini in tempi non sospetti? Semplice. Si è presentata in Aula con la mascherina e ha invitato tutti i colleghi a fare altrettanto per tutelare sé stessi e gli altri, tanto più che lei proviene da Milano, zona rossa per eccellenza. Niente da fare: volevano fargliela togliere. Le hanno detto che stava facendo un inutile allarmismo e che spaventava la gente. Alcuni compagni di emiciclo le hanno consigliato, senza troppi giri di parole, di occuparsi d’altro: questioni turistiche e amenità varie come se parlare di medicina dovesse essere appannaggio dei soliti noti e non di chi, invece, ha una competenza maturata in anni di lavoro in ospedale con il professor Veronesi.
Baldini, sarà perché è donna, sarà per l’aspetto, sarà perché ha fondato il movimento Fuxia People con cui si era candidata perfino a sindaco di Milano, all’inizio non è stata creduta. Peggio: è stata attaccata e perfino un po’ derisa. E adesso che invece le mascherine e i dispositivi di protezione individuale sono essenziali per non prendersi il Coronavirus, chi le ha chiesto scusa? Nessuno. Lei però va avanti come un treno e ha appena presentato un’interrogazione per incentivare la sanificazione dei luoghi di lavoro. Vediamo se almeno stavolta sarà ascoltata. (Brunella BOLLOLI – liberoquotidiano.it)