Coronavirus, lettore: «Cosa sta accadendo nel nostro ospedale?»
Riceviamo e pubblichiamo
Gentile Redazione, se non fosse per il vostro impegno, la popolazione di San Marco sarebbe del tutto all’oscuro su quello che sta succedendo nel nostro Comune a proposito del Coronavirus.
Questa situazione, però, di apparente tranquillità, per cui nessuno cerca di mettere a fuoco la reale situazione, non va per niente bene.
Infatti, 66 casi positivi devono indurre, non ad allarmismi certamente, ma ad una coerente analisi di quanto sta accadendo.
I cittadini hanno il diritto di sapere che cosa sta succedendo nel nostro ospedale, quali misure sono state adottate, quale strategia è stata scelta per arginare il contagio. I cittadini non possono essere solo destinatari di numeri senza che a questi numeri sia dato un significato ed una interpretazione scientifica in rapporto ai pericoli che si corrono.
In questo momento qual è la funzione del nostro ospedale (o di quel che rimane)? Affluiscono in questa struttura pazienti e personale di altri comuni e strutture sanitarie e, perciò, non corriamo il rischio di importare nuovi contagi? Perché il personale non viene adeguatamente sostituito in caso di sospetti?
Che tipo di organizzazione ha adottato la nostra struttura sanitaria? Di quali strumenti, di quali dispositivi di sicurezza si dispone? Quanti sono, oltre a quelli tamponati, gli ammalati lievi che stanno a casa e, non essendo stati sottoposti a tampone, possono essere anche positivi? Tutte le persone che sono state a contatto con i positivi, o potenzialmente tali, sono stati allertati per evitare di diffondere, a loro volta, il contagio?
Anziché la sterile disquisizione se sia il Sindaco a la Regione o la Prefettura a dove dare le notizie, i nostri rappresentanti, dal Sindaco agli assessori, ai consiglieri comunali, che cosa fanno per avere le dovute informazioni dagli organi sanitari per poter poi disporre le dovute misure tra i cittadini, che finora hanno dimostrato senso di collaborazione e responsabilità?
Quello che è successo per il funerale o Venerdì Santo non deve metterci in una situazione di impotenza: quel che è successo è successo ed è inutile disquisire ancora; ora si tratta, proprio sulla scorta dell’insegnamento da trarre da quei casi circa la serietà della situazione, di affrontare la gravità della nuova situazione con senso di vera responsabilità, mettendo in campo anche, e soprattutto, i veri tecnici competenti (i medici), che a San Marco vengono del tutto ignorati.
Lettera firmata