di Luigi Ciavarella
La seconda volta che incontrai il m° Tonino Lombardozzi fu durante il periodo in cui stavo effettuando delle ricerche sui cantanti e i complessi sammarchesi per farne una mostra fotografica, che avvenne puntualmente nell’agosto del 2002. Il nostro incontro avvenne però dopo quella data poiché non vi furono sue fotografie nella prima probabilmente entro il 2005, data in cui ve ne fu una seconda e definitiva. In questa seconda mostra – avvenuta presso la palestra dell’edificio Balilla nel corso del festival JazzinLamis – presero posto oltre alle fotografie di Tonino Lombardozzi, che rappresentarono la maggiore novità e attrattiva, anche quelle di Peter Nardella e della Cursio Showband, che si era esibita in villa durante quella estate.
Quindi il nostro incontro bisogna posticiparlo di qualche anno rispetto a quando erroneamente scritto in un post sui social. Ho discreta memoria anche di questa seconda visita. Inanzitutto Tonino era invecchiato ma lui non lo dava a vedere. Possedeva sempre quel suo stile, quel sorriso accattivante e quella energia che ne avevano fatto un modello di persona nei circuiti musicali del paese. Sua moglie andò a prendere le fotografie e Tonino prima di consegnarmele le visionò una ad una nel caso ne mancasse qualcuna. Le guardammo insieme e ad ogni cambio di immagine lui mi descriveva i particolari, l’anno dello scatto e i vari musicisti che vi apparivano. Alle mie domande rispondeva con precisione, aggiungeva qualche aneddoto e, secondo me, intimamente era pure felice di affidarmi quel materiale, poiché sapeva che le avrei pubblicate quindi reso noto, altrimenti finite nel dimenticatoio. La stessa sensazione la ebbi qualche anno prima quando Tonino Rispoli, altro personaggio fondamentale di questa storia, mi consegnò anch’egli la sua intera collezione di scatti, sapendo che ne avrei dato la massima diffusione. Ma a pensarci bene anche gli altri protagonisti di questa mia ricerca, a cominciare da Michele Fulgaro, che raggiunsi per primo nella sua piccola bottega sul corso, pensarono la stessa cosa.
Gennaro Sassano fu invece l’artefice di questa idea di esposizione, che funse da purgolo dandomi la giusta motivazione portando per primo alla mia conoscenza le fotografie in suo possesso che riguardavano la sua attività negli Atomium e nel Mosaico. Michele Fulgaro, il quale mi fornì il materiale più prezioso poiché riguardava un periodo importante della storia musicale del paese (dagli Speranzoni del 1957 ai Protheus del 1970, senza contare il secondo periodo dei Revival) fu un banco di prova decisivo. Se avesse dato forfait non ci sarebbe stata alcuna Mostra fotografica.
Altri si aggiunsero man mano che la ricerca si allargava. Penso a Raffaele Nardella per quando riguarda l’attività del suo gruppo Festa Farina e Folk (ma anche formazioni nate precedentemente sulla scia della riscoperta del canto popolare); Paolo Pinto per i Fly e Teo Ciavarella i quali mi fornirono un’ampia documentazione delle loro rispettive attività musicali affidandomi i loro book completi a cui attinsi per le mie necessità. Anche Mario Masullo diede un contributo notevole alla ricerca sopratutto riguardo quella fascia di complessi e artisti di cui ignoravo l’esistenza, che furono meteore nel panorama della storia musicale del paese.
Ma il più importante di tutti fu Fortunato Paglia, colui che pazientemente si assunse l’onere di trasferire in digitale, a volte intervenendo sulla qualità delle immagini, tutto il materiale raccolto, con cui lavorammo gomito a gomito interi pomeriggi e gestendo insieme tutto l’evento dall’inizio sino alla fine.
Fondamentale fu l’apporto dell’Associazione Lamis, attraverso la voce del suo presidente, Michele Longo, che patrocinò l’evento, collaborando fattivamente al progetto.
Le fotografie in formato grande e tutto il resto (cartoline e manifesto) furono stampate presso una tipografia di Torremaggiore.
L’esposizione ebbe un successo clamoroso. I visitatori si accalcarono sin dall’apertura pomeridiana riempiendo la sala del Centro Ludico ed Artigianale di via Pozzo Grande sino alla chiusura, che avvenne sempre dopo l’orario stabilito. Abbiamo conservato il registro delle presenze. Molti artisti presenti nella Mostra vi parteciparono raccontando aneddoti e alcuni residenti fuori, in quel momento in vacanza in paese, ci onorarono della loro presenza, mentre Domizio Nardella provvide a realizzare un filmato che io conservo tra le mie cose più care.