Michele è un giovane di 33 anni amante della natura, molto legato alla sua terra, figlio di una generazione che con orgoglio ha lavorato duramente nei campi, coltivando uliveti per decenni. Da tempo la sua famiglia è vittima di atti vandalici che ne hanno completamente deturpato la proprietà.
Tutto inizia nel 2014, quando vandali ad oggi ancora ignoti raccolgono senza alcun permesso, e di fatto rubando, tutte le mandorle di un piccolo appezzamento di terra curato da suo padre. Nel febbraio del 2017, sempre in quell’appezzamento, sparisce una sbarra posta all’ingresso della proprietà. Nello stesso anno, trentuno alberelli di ulivo piantati da Michele vengono recisi poco al di sopra delle radici, bloccandone di fatto la crescita. A distanza di qualche giorno da questo atto, quattro alberi di ulivo adulti vengono completamente tagliati con una motosega. Tra l’11 e il 13 maggio di quest’anno vengono danneggiati quaranta alberi d’ulivo, tra cui quelli secolari coltivati dal nonno di Michele e altri piantati con orgoglio da suo padre.
Mani vili hanno deturpato il lavoro di un’intera generazione, con una violenza inaccettabile e inaudita, compiendo atti spregevoli che hanno causato danni materiali e morali, cancellando anni di storia e di identità di persone che con spirito di sacrificio hanno coltivato la propria terra per decenni.
Sono vicino a Michele e a tutta la sua famiglia, a loro va tutta la mia solidarietà.
Tempo fa Roberto Benigni ha detto: “C’è qualcosa di più terribile della violenza dei bruti: la violenza dei vigliacchi”.