Riceviamo e pubblichiamo una nota/proposta del referente del consiglio direttivo regionale di “Legambiente” nonché membro del consiglio nazionale di “Legambiente”, Michele Augello.
Nel giorno (ieri 1° maggio ndr) dedicato al ricordo di tutte le lotte per i diritti dei lavoratori e nel cercare di dare una mano a chi un lavoro lo attende, voglio cercare di interpretare un pensiero di un grande Uomo e Presidente “Secondo lei un uomo senza lavoro, che ha fame, che vive nella miseria, che è umiliato perché non può mantenere i propri figli… questo per lei è un uomo libero? No, che non lo è. Sarà libero di imprecare, ma questa non è la libertà che intendo io. La libertà senza giustizia sociale è una conquista vana”. (Sandro Pertini)
La giustizia sociale deve passare attraverso la trasparenza delle azioni. In questo momento di incertezza socio-economica, bisogna esaminare la coscienza di ognuno di noi. Senza puntare il dito contro nessuno, credo che qualcosa è stato sbagliato. Questa emergenza ci rende più attenti alle esigenze di chi vive veri e reali momenti di difficoltà. Osservare e ascoltare, ci porta a riflettere. Penso a chi non ha avuto fino ad ora la giusta assistenza e il riconoscimento rispetto alle proprie difficoltà e necessità. Mettiamoci intorno ad un tavolo virtuale, istituzioni, enti, associazioni e operatori di solidarietà e cerchiamo di guardare in faccia la realtà.
La ricognizione dei bisognosi è una attività seria e di piena responsabilità. Oggi più che mai le persone bisognose sono quelle che non riescono a permettersi una alimentazione adeguata, una casa riscaldata, il minimo necessario per vestirsi e curarsi. C’è ancora troppa disuguaglianza e troppo individualismo. Aiutare il prossimo non è una scelta facile, perché a volte trovi chi non vuole essere aiutato per difendere la propria dignità. Aiutare significa alleggerire un peso, dare una mano senza creare illusioni. Ma mai dobbiamo confondere l’aiuto col fare tutto quello che le persone chiedono. Perché spesso l’aiuto è sinonimo di “VIZIO”; un detto dice: “insegnate a pescare a un uomo che ha fame, piuttosto che regalargli solamente un pesce”.
L’esperienza in questa missione di solidarietà, pone degli interrogativi:
Ma se diamo tutto, gli altri inizieranno ad approfittare di noi?
Se non diamo il giusto, significa che non siamo capaci di aiutare?
Dire di no, può significare che devono imparare da soli ad essere felici?
Difficile vero?
Allora meglio aiutare senza sostituirci a loro. Aiutare permettendo a loro di crescere socialmente e migliorarsi. Aiutare ad assumersi le responsabilità. Insegnare cosa vuol dire essere liberi. Nessuno ci chiede di aiutare l’altro, ma aiutare il prossimo dovrebbe essere un atto disinteressato, che si fa per il piacere di farlo, senza aspettarsi nulla in cambio e senza pretendere lodi e riconoscimenti.
Concludo nel proporre una vera cabina di regia per la gestione della Fase 2, post emergenza Covid-19 composta da parti sociali, Comune, associazioni, Chiesa e altri soggetti che, come organismo possa monitorare il disagio sociale ed economico di cittadini, imprese, esercizi commerciali e categorie produttive.
Come in tutte le calamità, il post emergenza è ancora più importante. Occorrerà collaborare tutti insieme ad un nuovo programma per la ricostruzione del tessuto socio – economico della nostra Comunità, ragionando in maniera serena e condividendo insieme ogni azione.
Michele AUGELLO