Tra le eccellenze foggiane che hanno contribuito a gestire al meglio la dura fase del Covid-19 c’è l’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Foggia, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, che attualmente ha sede presso l’Ospedale D’Avanzo nel capoluogo dauno. Un mix di esperienza e talento nella ricerca, che conferma l’importanza di una scuola di formazione decisiva anche in situazioni difficili. L’Istituto è infatti particolarmente attrezzato sull’attività di laboratorio, una delle motivazioni alla base del primo posto conquistato in Italia (quinto in Europa) nell’ultima classifica sulla Valutazione della Qualità della Ricerca, la procedura di valutazione dei risultati della ricerca scientifica effettuata dall’ANVUR.
“Siamo stati particolarmente attivi sulle tecniche di isto-patologia forense in fase di Covid-19, oltre che sulle autopsie diagnostiche – conferma il Prof. Luigi Cipolloni, direttore dell’Istituto di Medicina Legale -. Abbiamo aiutato a conoscere meglio gli effetti della malattia, ricevendo prelievi anche da altre Università d’Italia che ci inviavano dati su morti da Covid. Questo avviene perché qui ci sono tecniche di ricerca adeguate, che ci hanno consentito di fare da supporto per risolvere situazioni particolari. Voglio sottolineare che la ricerca è maggiormente possibile grazie anche alla sensibilità del direttore generale Dattoli che ha acconsentito al conferimento in assistenza di tutte le strumentazioni dell’Istituto con inevitabili benefici sulla loro efficacia ed efficienza”. Tra le attività condotte durante la pandemia, anche il sostegno nell’elaborazione dei moduli di dissenso per chi rifiutava ricoveri per il Covid-19, e attività di sostegno sulla modulistica per gli screening sierologici.
Di recente, la sezione dipartimentale di Medicina legale è stata tra i protagonisti della 72esima edizione del prestigioso congresso mondiale dell’AAFS (American Academy of Forensic Sciences), una vetrina scientifica importante in cui il gruppo di ricerca UniFg guidato da Luigi Cipolloni è stato il gruppo italiano con più lavori accettati. Quattro sono invece le pubblicazioni scientifiche apparse su riviste scientifiche internazionali negli ultimi 3 mesi, riguardanti aspetti delle varie problematiche legate al Covid. Infine, è stato presentato un importante progetto ministeriale di ricerca sul Covid, in collaborazione con le Università di Catania e Messina. Un’ulteriore conferma che le eccellenze nella ricerca parlano Foggiano.