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Gran Ghetto, fermato maliano “mano lesta”

Un week-end particolarmente denso per i militari della Compagnia di San Severo che sono stati chiamati a gestire diverse attività su più fronti, ma che sono riusciti a disimpegnare con brillanti risultati.

Nel corso di un servizio di perlustrazione, i militari di pronto intervento di San Severo ricevevano indicazione dalla Centrale Operativa che in località Torretta Antonacci, presso il Gran Ghetto di San Severo, ove era stata segnalata la presenza di uno straniero che era illecitamente in possesso di denaro ed effetti personali, verosimilmente asportati nei giorni precedenti ad alcuni occupanti del luogo.

Immediatamente, la pattuglia si recava sul posto e, mentre giungeva all’altezza dell’ingresso del Ghetto, notava un giovane di colore che, corrispondente alla dettagliata descrizione fornita dai richiedenti, alla loro vista si dava a precipitosa fuga, tentando di dileguarsi per le campagne limitrofe. Dopo breve inseguimento, il ragazzo veniva bloccato e, da una perquisizione sul posto, in uno zainetto che lo stesso portava stretto a sè, venivano rinvenuti cinque telefoni cellulari, due portafogli con all’interno la documentazione identificativa e personale di altri extracomunitari e la somma contante di circa 100,00 euro.

Dopo aver fermato il giovane, un 26enne di origine maliana, i militari venivano avvicinati da una decina di occupanti del Gran Ghetto che, senza sapere nel dettaglio cosa fosse stato rinvenuto nello zainetto, denunciavano sul posto che nei giorni precedenti erano stati vittima di una serie di furti di denaro ed effetti personali. Gli operanti, allora, chiedevano ai denuncianti di fornire una descrizione precisa del materiale che gli era stato asportato e gli stessi fornivano univoci elementi identificativi che consentivano di provare che quanto rinvenuto a carico del maliano si trattava precisamente delle cose rubate.

I militari, quindi, procedevano ad acquisire, presso gli uffici della Sezione Radiomobile, formale denuncia di furto da parte degli stranieri, provvedendo poi alla materiale restituzione, ad ognuno, di quanto rubato. A carico del 26enne, invece, si eseguiva un Fermo di Indiziato di delitto ad iniziativa della P.G. per il reato di ricettazione e lo stesso veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Foggia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne convalidava il fermo con divieto di dimora nel ghetto.

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