Parco del Gargano, il CAI Foggia sul Sentiero Italia e sul Sentiero dei Parchi. “Nessuna esclusione”
La presidente dell’associazione, Caterina Forcella: “Grazie a un protocollo nazionale, saranno raccordati tutti i 26 parchi nazionali. Occorre realizzare nel Parco del Gargano una rete sentieristica funzionale”.
In questi giorni, alcuni organi di stampa locale hanno, più volte, scritto della presunta esclusione del Parco Nazionale del Gargano dal percorso nazionale previsto dal Sentiero dei Parchi.
Il CAI Foggia, sezione locale dell’importante sodalizio nazionale del Club Alpino Italiano, vuole provare a fare chiarezza su un’esclusione che non c’è, su un’interpretazione errata e non informata di questa ennesima importante iniziativa per la valorizzazione delle Terre Alte e della natura del nostro Paese.
Nel maggio 2020 tra il Ministero dell’Ambiente e il CAI è stato firmato un Protocollo d’Intesa che prevede una intensa collaborazione per promuovere l’educazione e le tematiche ambientali. In particolare, l’accordo intende diffondere la cultura dell’ambiente, della biodiversità e dello sviluppo sostenibile e valorizzare i sentieri nelle aree protette, favorendo la frequentazione consapevole delle Terre Alte e la realizzazione di un percorso ecosostenibile che prenderà il nome di “Sentiero dei Parchi”.
“Un itinerario escursionistico – ha spiegato il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, durante la sottoscrizione – che toccherà tutti i 26 Parchi nazionali del nostro Paese e che avrà come spina dorsale l’attuale Sentiero Italia CAI. I parchi nazionali sono uno scrigno della natura: bisogna garantirne la conservazione, ma anche la fruibilità. L’attenzione riservata con la legge di bilancio –con ben 35 milioni di euro nel periodo 2020-2033 – per la manutenzione e il potenziamento delle reti sentieristiche nelle aree protette, insieme a questo accordo con il CAI, sono segnali importanti di quanto ci stia a cuore il nostro inestimabile patrimonio di biodiversità e la sua valorizzazione in termini di turismo sostenibile, soprattutto in questo periodo di ripresa post-Covid nel quale tutti sentiamo il bisogno di stare più all’aria aperta”.
L’attuale Sentiero Italia CAI, lungo oltre 7.000 km, collega tutte le regioni italiane lungo la dorsale appenninica e l’arco alpino, in Puglia da San Marco la Catola, a Candela, passando per Melfi per la Murgia fino ad arrivare a Grottaglie.
Un itinerario che abbraccia tutto il Paese e che, attualmente, attraversa già 16 dei 26 parchi nazionali e conta 85 tappe, su un totale di circa 400, comprese interamente o parzialmente all’interno dei loro confini.
Grazie all’accordo con il ministero è prevista la realizzazione di specifiche varianti, così da comprendere tutte le aree protette, in un percorso di visita eco-sostenibile che unisca parchi, riserve della biosfera, siti naturalistici Unesco e patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
Obiettivo del progetto è rilanciare le aree protette come luoghi di conservazione e di gestione della natura, che consentano ai residenti la possibilità di realizzare filiere economiche sostenibili.
“Questo protocollo tra CAI e Ministero dell’Ambiente – dichiara la presidente della Sezione di Foggia del Club Alpino Italiano, Caterina Forcella -, permetterà di unire tutti i parchi italiani in un unico sentiero. Muovendo dal Sentiero Italia CAI, che già abbraccia tutte le regioni italiane, saranno raccordati tutti i 26 parchi nazionali”.
La rete sentieristica dei parchi nazionali valorizza il patrimonio naturalistico e culturale delle aree protette e promuove la tutela e il presidio dei territori. Sarà possibile finanziare interventi di manutenzione e potenziamento delle reti sentieristiche nelle aree protette nazionali, così da rafforzare, attraverso la loro valorizzazione, l’identità e la cultura dei luoghi e sostenere l’economia locale e il turismo sostenibile.
“Questo – continua la Presidente Forcella – non ci esime dal sottolineare il ritardo estremo e la noncuranza dimostrata in questi anni dal Parco Nazionale del Gargano che non ha una rete sentieristica. Non offre al camminatore una mappa dei percorsi possibili, semplicemente perché i percorsi non ci sono e lì dove vengono fatti interventi in questo senso, sono privi di un piano complessivo; operazioni episodiche, quasi sempre legate ad interessi locali e comunali. Inoltre, non ne viene curata la manutenzione e non c’è legame tra natura, arte e cultura del territorio”.
Auspichiamo che le associazioni ambientaliste come il CAI, vengano tenute in dovuta considerazione dall’Ente Parco in quanto rappresentano un prezioso bacino di risorse umane e professionali che potrebbero moltiplicare la forza e il risultato degli interventi sul meraviglioso territorio garganico.