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Rignano, strade nuove per l’intero quartiere “Portagrande”

Proseguono a ritmo serrato i lavori di convogliamento e stoccaggio delle acque pluviali, a Rignano Garganico. Gli stessi erano stati momentaneamente interrotti con l’arrivo e la diffusione del CoVid 19.  

Dopo aver terminato il canalone principale, quello deputato alla raccolta delle acque complessive, costruito a ‘Piscinanova’, una delle tante cisterne a servizio pubblico, quando non ancora c’era l’acquedotto, da qualche tempo si è passato alla parte urbanizzata. Ad essere interessate sono, infatti, le arterie di accesso al centro storico di origine e fattura medievale, alias quartiere Portagrande. Complesso, quest’ultimo, sorto e sviluppatosi dall’inizio del secolo scorso in poi, per effetto dell’accresciuta popolazione. Si tratta di Corso Roma e delle sue annesse e connesse via traversali, ossia le vie: Nazionale, Abate Fazzini, Padre Manicone, Croce, Firenze, Venezia, Genova.

Quest’ultime saranno ripristinate con pavimentazione e marciapiedi adeguati alla bisogna, sia come percorso sia come riflesso della natura circostante, dove predomina come noto il calcare. Non a caso si stanno usando lastre di pietra, al posto di quelle di origine vulcaniche situate un po’ ovunque o peggio quelle costruite con bitume usate in passato per abbellire, per modo di dire, a sproposito le arterie antiche del centro storico, in sostituzione di quelle in pietra che i ragazzi d’allora, ora tutti anziani, ricordano bene, per via delle cadute in cui incappavano durante i giochi collettivi.

A seguire passo passo i lavori, oltre al sindaco, ci pensa il giovane ed unico assessore Giosuè Del Vecchio che da due legislazioni è in sella al Comune, attualmente retto dal sindaco Luigi Di Fiore, delegato com’è ai Lavori ed Opere Pubbliche. Incarico, quest’ultimo, che ha diretto con perspicacia ed impegno, mantenendosi costantemente in contatto con le autorità preposte e girando in lungo ed in largo la Penisola, da Bari a Roma, spesse volte a proprie spese, sospinto dalla passione e dalla voglia di fare.

I lavori, per l’importo netto di 657 mila, appaltati, come noto alla ditta Biancofiore di San Giovanni Rotondo, sono eseguite in massima parte da maestranze ed operai del posto, che ci mettono l’anima ovviamente nel compiere le opere a regola d’arte. Di tanto in tanto l’assessore fa bene ad evidenziare sul suo profilo facebook le varie fasi del progetto, tecnicamente diretto dall’ingegnere F. Paglia e dall’arch. V.  Di Fiore. Responsabile del procedimento è il responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, Pio d’Atti, geometra.

A quanto appreso, i fondi stanziati rinvengono dal finanziamento europeo, alias P.O.R. Puglia 2014 – 2020-Asse Vi – Azione 6.4 – Sub Azione 6.4. d. Si è appreso, infine, che tra non molto anche il centro storico sarà interessato da una poderosa progettazione di abbellimento e restauro complessivo. Tutto questo – secondo l’assessore Del Vecchio – urge, perché assieme alla vista panoramica, unica in Puglia, e all’imminente apertura del Museo Paleolitico di Grotta Paglicci, insieme possono contribuito all’agognato sviluppo turistico della cittadina, il più piccolo Comune del Parco Nazionale del Gargano. Appellativo, quest’ultimo, del compianto Matteo Fusilli, trascinatore Presidente del medesimo ente, nonché della Federazione dei Parchi dello Stivale. (AntDV)

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