di Angelo Del Vecchio
Nel giardino dell’ Eden delle donne, candidate nelle 14 liste, targate a vario titolo “Emiliano Presidente ”, c’è anche una sammarchese, donna perfetta in tutto, alla pari dell’altra seguace garganica, Patrizia Lusi, presente nella lista di appoggio capitanata dal noto virologo Lopalco.
Si tratta di Barbara Massaro, classe 1982, militante di antica data del Pd e già candidata alle comunali con il sindaco Michele Merla. Suoi compagni di cordata sono: Angelo Carboni, Alessandro Mariani, Francesco Marino, Stefania Fariello, Mario Ciuffreda, Gianni Savino ed Ernesto Cicchetti. L’interessata, laureata con il massimo dei voti in Filosofia e Storia, all’Università di Bari, docente specializzata per l’insegnamento degli alunni diversamente abili presso le Scuole Secondarie, è assai stimata nel mondo culturale locale, per essere una delle voci critiche del settore tra le più presenti ed attive.
Lo è con i suoi illuminanti ed immancabili interventi scritti ed orali in tutte le iniziative di rilievo promosse ed organizzate finora nella città che viene unanimemente definitiva come capitale della cultura in senso lato, avendo dato i natali ad due grandi letterati, come Pasquale Soccio e Joseph Tusiani. Va rilevato subito che la Massaro, come poc’anzi accennato, per una manciata di voti non è stata eletta l’ultima volta nella corsa comunale dell’attuale sindaco Merla, dominata, come risaputo in massima parte da donne preparate ed ambiziose. Essa non disperò, ma fu soddisfatta del risultato e dell’esperienza maturata. Tant’è che non appena consultata dal “primo sindaco di Puglia” (nome della lista di cui fa parte), appunto Emiliano, accettò subito di correre con lui, per la affermazione ‘politica’ ci dice lei – di uno dei conduttori decisionisti tra i più stimati e seguiti dal popolo di centro-sinistra.
Due le questioni che le stanno a cuore: la sanità e il lavoro. Nel primo caso è intenzionata a rimettere in sesto la funzionalità dell’ospedale cittadino “Umberto I” del luogo per farlo ritornare ai suoi antichi fasti, quale ‘fiore all’occhiello’ e punto di riferimento importante della sanità pubblica. Lo era stato e lo è tuttora, grazie alla sua centralità e raggiungibilità geografica e vitale da ogni luogo sperduto del Promontorio. E in ciò compensando le carenze di un grande nosocomio, come quello di Casa Sollievo, troppo spesso occupato a soddisfare i grandi bisogni di assistenza provenienti da ogni parte della Puglia e dell’intero Stivale. Vuoi perché sospinti da motivi di cura, vuoi da quelli religiosi, incentrato com’è la città della figura di Padre Pio, l’attuale Santo più famoso e venerato nel mondo. “Per quanto riguarda il lavoro – ci dice la Massaro – nell’eventualità di mia elezione, mi batterò dagli scranni regionali per sconfiggere una volta per sempre la piaga della disoccupazione giovanile e della fuga dei nostri cervelli migliori al Nord o all’estero.
Tra i settori da promuovere e sviluppare, ritengo portanti quello dell’informatica e l’agricoltura, auspicando il ritorno dei nostri giovani ai campi e alla valorizzazione dei nostri prodotti tipici. Non a caso nasce proprio a San Marco, il primo mulino in pietra per macinare il nostro grano migliore, appunto il senatore, per produrre pane e pasta di qualità. Da non dimenticare – aggiunge con un pizzico di orgoglio – che è nata proprio nei nostri luoghi, ossia a Grotta Paglicci, la farina più antica del mondo, quella di avena, risalente addirittura a 32 mila anni fa”. Non possiamo che concludere, augurando alla giovane Massaro e al suo sindaco Supremo e a tutti gli altri candidati a qualsiasi titolo e lista in corsa “Buon lavoro”, lasciando al popolo ogni decisione e scelta definitiva della classe dirigente della Puglia.