Se in passato erano assembramenti, quest’anno è stata folla! Sì, ai test di Medicina e Odontoiatria che ieri l’altro hanno sancito anche all’Università di Foggia il ritorno fra i banchi lasciati a marzo.
Ragazzi, genitori e amici vocianti sul piazzale della Città del cinema, i candidati organizzati in 13 file (quante le sale della struttura, ma ne sono state utilizzate 10), distinte per data di nascita. Corridoi paralleli divisi da strisce di plastica biancorosse, con volontari della Protezione civile a controllare il distanziamento, ma solo agli ingressi. In ogni coda, ancora prima della metà, i ragazzi attendevano attaccati gli uni agli altri perchè hanno risposto in tanti alla chiamata dei corsi di laurea più ambiti: su 998 domande, si sono presentati in 953 (foto Maizzi), che si contenderanno i 99 posti per Medicina e Chirurgia (più 1 riservato a cittadini non comunitari) ed i 50 per Odontoiatria e Protesi dentaria.
Più aspiranti camici bianchi del solito per UniFg, grazie allo sbarramento geografico introdotto dal ministro Manfredi con il decreto 218 del 16 giugno scorso: per impedire la mobilità fra regioni, possibile causa di contagio, soltanto iscritti residenti nella provincia dell’Ateneo o in quelle vicine. Questo ha dato maggiori possibilità ai foggiani, liberando per loro quei posti che sarebbero andati a candidati forestieri. Dover applicare tutte le misure anticontagio per circa mille persone non è stato semplice: lo sguardo sulla folla in attesa (almeno 1.500 presenti contando il seguito di ogni candidato) rivela Dpi quasi sempre presenti, pochissimi con guanti, quasi tutti con mascherine, molte abbassate sul mento (anche nelle aule, dove però i commissari hanno subito richiamato al rispetto delle regole anti-Covid).
Lo conferma la prof. Maria Filomena Caiaffa, docente di Allergologia e Immunologia, presidente del corso di laurea di Medicina e Chirurgia e presidente di Commissione del concorso di ieri l’altro, che prova a delineare come sarà il primo semestre di quest’anno accademico post-Covid: «Si partirà con le lezioni in presenza soltanto per le matricole, ma i tirocini per gli iscritti a Medicina, a differenza dell’ultimo semestre che li ha visti bloccati per la pandemia, saranno in presenza. Questo, se anche lezioni ed esami dovessero proseguire a distanza, garantirà l’adeguata preparazione dei futuri medici».
Anna LANGONE
lagazzettadelmezzogiorno.it