Quando Paolo Pinto stravolse Beethoven
La chitarra elettrica per Paolo non era soltanto uno strumento musicale di cui servirsene per i propri bisogni creativi ma sopratutto era il mezzo con cui raggiungere vette armoniche e sensazionali sempre più alte e differenti, attraverso la sperimentazione. Un misto di tecnica e stile associato alle varie attitudini personali sia rock che pop con il quale riusciva ad ottenere ottimi risultati .
Il rapporto che egli aveva instaurato aveva una duplice utilità : sia riguardo l’uso pratico dello strumento, che gli consentiva di tessere spazi musicali personali, ma sopratutto la chitarra rappresentava per lui il modo attraverso il quale raggiungere quell’appagamento interiore, soddisfare cioè quella ricerca emozionale che va oltre il puro narcisismo tecnico, – che comunque non temeva rivali in un ambiente peraltro pieno di eccellenze – , senza per questo mai abbandonare la ricerca della melodia, il fraseggio accattivante, la bellezza delle partiture, l’assolo particolare che hanno avuto su di lui una presa mai fine a se stessa. Paolo Pinto è stato un genio insuperabile in questo sia come chitarrista tanto come compositore.
Ammirevole la travolgente versione dell'”Inno alla gioia” di L. V. Beethoven nel video qui sotto (*) – inno europeo – con cui Paolo infonde una energia inusitata, e, sopratutto, è straordinario il modo in cui egli riesce a creare magnificamente quell’equilibrio unico, perfetto, tra musica classica e artificio psichedelico facendo leva sul suo talento e la sua passione/conoscenza della musica hendrixiana, suo grande amore in fondo, mai tanto celebrato come in questo passaggio live.
Luigi Ciavarella
(*) Il video fa riferimento ad un concerto avvenuto il 21 settembre 2014 a San Marco in Lamis (Foggia) in cui parteciparono molti musicisti del posto allo scopo di dare un segno tangibile di solidarietà al paese in quel periodo duramente colpito dall’alluvione.
Dell’evento esiste anche un video completo curato da Paola Gualano (Artisti a km zero) in forma amatoriale e distribuito gratuitamente dal sottoscritto in poche copie.