La direzione del Policlinico Riuniti di Foggia ha consolidato il potenziamento dell’azienda ospedaliera alzando il livello di guardia per aumentare l’attenzione in questo momento delicato per fronteggiare la rapida evoluzione della pandemia da Sars- CoV2.
In linea con il crono programma condiviso con la Regione Puglia il Policlinico ha già attivato solo qualche settimana fa il reparto Nefro-Urologico per pazienti Covid positivi con una disponibilità di posti letto pari a 12, risposta all’iperafflusso di pazienti colpiti da virus verso il nostro Policlinico senza interrompere la continuità assistenziale nei riguardi dei tantissimi pazienti presenti in lista di attesa per gravi ed urgenti patologie oncologiche e non, di interesse nefrourologico. Nell’area dipartimentale sono stati, quindi, organizzati due reparti: uno attrezzato all’accoglienza integrata di pazienti Covid positivi con patologie sia urologiche che nefrologiche e un altro destinato all’accoglienza di pazienti affetti da patologie urologiche e nefrologiche Covid negativi, attivando i percorsi ‘puliti’ e ‘sporco’ per assicurare la più alta attenzione al rischio di contagio per chi arriva dall’esterno.
Ai 12 posti letto già messi a disposizione del reparto saranno aggiunte le seguenti postazioni dialitiche:
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6 posti letto per pazienti affetti da Covid con decorrenza dal 23 novembre 2020
Il cronoprogramma delle ultime attivazioni di posti letto ha registrato anche l’implementazione del 3^ modulo di Malattie Infettive affidato alla responsabilità del prof. Sergio Lo Caputo con:
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12 posti letto già attivi dal primo novembre 2020
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ulteriori 20 posti letto per un totale di 32 con decorrenza dal 19 novembre 2020 anticipando la data del primo dicembre come iniziale termine di attivazione precedentemente previsto
Il Policlinico Riuniti si sta adeguando in tempi brevi per completare l’upgrade delle aree interessate dalla congestione pandemica con un rafforzamento anche del personale socio sanitario e quello infermieristico che è stato reclutato o in via di reclutamento: al massimo delle sue potenzialità la struttura ospedaliero-universitaria può esprimere un intervento ancora più incisivo nella lotta alla pandemia anche grazie ad un numero rilevante di test molecolari per Sars-CoV 2 (tamponi) effettuati da equipe di biologi e tecnici di laboratorio incrementata appositamente.
<Il Policlinico Riuniti di Foggia – tiene a evidenziare il direttore generale Vitangelo Dattoli – è tra le gli ospedali pugliesi che può operare un potenziamento di questi reparti perché la sede della risposta alla pandemia è ubicata in strutture non rigide e quindi versatili al contrario di come invece può esserne una come il Deu (dipartimento di emergenza-urgenza). Un edificio rigido e tecnologicamente avanzato avrebbe avuto difficoltà nel dare una risposta adeguata, sempre modulabile e aggiornata alla richiesta di operatività e disponibilità di nuove postazioni per accogliere pazienti Covid positivi>.