La direzione generale ha attivato, nell’ambito del piano aziendale dell’emergenza Covid, un nuovo livello di allerta per la particolare virulenza con conseguente alta ospedalizzazione dei pazienti Covid -19 presso il Policlinico Riuniti nel mese di novembre.
Il 5^ livello era stato previsto solo al verificarsi di condizioni epidemiche eccezionali e rappresenta una sorta di mobilitazione generale di unità operative specialistiche: fin dall’inizio della pandemia erano già state interessate da riconversione alcune strutture specialistiche complesse come l’Endocrinologia e la Reumatologia a cui si sono aggiunte, in ordine temporale, la Nefrourologia e la Gastroenterologia Covid che rappresentano un potente presidio specialistico di sostegno ma anche di continuità assistenziale che rimane uno dei pilastri delle misure riorganizzative dell’azienda ospedaliera, in costante ascolto delle necessità del territorio.
In questo scenario di progressivo peggioramento della SARS COV-2, favorito anche dalla copresenza di altri patogeni stagionali in circolazione, l’attivazione del 5^ livello di allerta come realtà sanitaria acquisita dal Policlinico Riuniti di Foggia si è rivelata un passaggio obbligato nella strategia della battaglia contro il coronavirus perché contromisura situazionale al fenomeno dell’iperafflusso di pazienti. Come hub d’eccellenza Covid-19 di Capitanata – già strutturata con altri moduli dedicati ai soli casi di pandemia allestiti con una poderosa attività di riorganizzazione – prende posizione la Chirurgia Generale Ospedaliera (diretta dal dott. Fausto Tricarico) e Universitaria (diretta dal professor Antonio Ambrosi) a partire da sabato 28 novembre dalle ore 8.00.
La nuova area denominata ‘Chirurgia Covid’ si svilupperà al primo piano del plesso Maternità (nuova Ginecologia) e sarà coordinata dalla dottoressa Désirée Perfetto che pertanto avrà la responsabilità di interfacciarsi con le varie strutture in relazione al percorso assistenziale dei pazienti ricoverati. Referente gestionale della direzione generale sarà la dott.ssa Cristina Sponzilli, mentre il personale di comparto sarà coordinato anche dalla posizione organizzativa dott. Consalvo. Se necessario potrà essere attivata la consulenza infettivologica diretta dal prof. Sergio Locaputo.
Questa rimodulazione rientra nella rete organizzativa della direzione generale conseguente allo studio della situazione epidemiologica di queste intense settimane e a cascata il Policlinico ha predisposto un’ottimizzazione delle attività chirurgiche, conseguenza del parziale blocco dei ricoveri, disponendo una nuova organizzazione delle aree di degenza chirurgiche e delle sale operatorie per razionalizzare il personale di comparto nonché i dirigenti medici anestesisti impegnati nei moduli di Rianimazione Covid.
Rimane inalterato l’obiettivo del Policlinico che, come ribadito, è quello di assicurare la migliore qualità delle cure per i pazienti contagiati dal virus e dunque si è reso necessario predisporre un’area di ricovero separata dalle aree mediche Covid dedicate alle necessità chirurgiche per tale tipologia di pazienti avviando un nuovo modulo di Chirurgia Covid secondo il seguente schema:
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18 posti letto per pazienti che presentano un quadro clinico potenzialmente chirurgico aggravato dalla condizione della positività al Covid-19;
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10 posti letto monitorati e quindi a media intensità assistenziale dedicati a tutti i pazienti di pertinenza chirurgica ma anche a pazienti non strettamente chirurgici che necessitano di assistenza ospedaliera perché Covid positivi e delle esigenze emergenziali che possono verificarsi in presenza di iperafflusso nel pronto soccorso. In presenza di posti letto disponibili potranno trovare ricovero anche pazienti in post acuzie;
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saranno a disposizione 2 dirigenti medici (tra cui la dottoressa Perfetto) dalle 8.00 alle 14.00;
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1 guardia medica pomeridiana dalle 14.00 alle 20.00 con turnazione tra i dirigenti medici delle Unità Operative di Chirurgia Generale Ospedaliera e Universitaria;
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1 guardia medica notturna sarà garantita dal dirigente medico di guardia chirurgica interdivisionale e dai dirigenti in servizio di pronta disponibilità già definita dall’organizzazione ordinaria;
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1 unità medica di guardia nei giorni festivi dalle 8.00 alle 20.00.
Il piano dei posti letto viene monitorato costantemente e adeguato alle esigenze assistenziali determinate dall’andamento epidemiologico della pandemia.
<L’esigenza è quella di massimizzare le possibilità di cura dei pazienti più fragili, con un più alto rischio di complicanze e di una più attenta valutazione del decorso operatorio. Il completamento del modello – illustra il direttore generale Vitangelo Dattoli – è stato perfezionato nel giro di qualche giorno ma sono sempre in corso attività per monitorare la situazione posti letto in caso di aggravamento delle previsioni. Il nostro presidio territoriale si sta realizzando secondo un preciso e serrato cronoprogramma che ovviamente deve essere costruito a tasselli continui ma la nostra attenzione su questo territorio, fortemente colpito dal ‘nemico invisibile’, è massima nella convinzione che i servizi che siamo e saremo in grado mettere in campo risponderanno a esigenze derivanti da dati oggettivi che valuteremo per gradi>.