San Marco in Lamis, Covid: «Appello al Consiglio Comunale»
Riceviamo e pubblichiamo
Egr. Redazione, quello che avete scritto sulla situazione dell’ex ospedale di San Marco è sconcertante (non il fatto che voi avete scritto ma il contenuto che voi avete solo registrato). Che a San Marco i casi di contagio oramai non si contano (altro che 200!) lo sappiamo tutti. Quello che sconcerta è il silenzio assordante delle istituzioni cittadine.
I cittadini devono apprendere notizie “trapelate” che il Sindaco conferma ad una redazione senza sentirsi in dovere di informare lui la cittadinanza.
Anche per il fatto che nel parcheggio dell’ex ospedale si fanno tamponi, è fuori da ogni logica di buon senso che i cittadini debbano apprenderlo solo grazie all’intraprendenza di un sito web.
San Marco è un paese con prevalenza di anziani ed è stato sconcertante anche che una associazione di anziani abbia minacciato di non votare chi aveva segnalato i possibili pericoli del centro anziani, anche se bisogna dire a tutti partiti politici che non è questo il momento di pensare alla propaganda per le prossime elezioni comunali, ma di rimboccarsi le maniche e vedere quello che si può fare per ridurre i danni della pandemia Covid.
Abbiamo già dimenticato che siamo finiti in prima pagina dei giornali e delle televisioni per errori e superficialità. Abbiamo dimenticato che il mercato settimanale era meglio ridurlo e controllarlo per evitare, come è avvenuto, di chiuderlo completamente.
Tutti vediamo che ci sono ancora molti casi di luoghi ed esercizi pubblici dove non si rispettano le norme anticontagio e tutti facciamo finta di non vedere: non si può delegare ai singoli cittadini la denuncia.
I cittadini sono disorientati per le scuole, per le strutture sanitarie e assistenziali e in tanti altri casi di bisogno.
Per questo, tramite il vostro sito, rivolgo un appello a tutti i consiglieri comunali: voi rappresentate i cittadini di ogni colore politico, voi avete il dovere e la possibilità di fare qualcosa di positivo per la popolazione. Riunite il Consiglio e formate un Comitato di Salute Pubblica (in questo caso non è una metafora) con tecnici, medici, forze dell’ordine, rappresentanti dei cittadini e chi credete opportuno per affrontare la situazione con razionalità e senso di responsabilità. (M. N.)