L’ordinanza, che sarà in vigore da dopodomani 6 dicembre, sta per essere firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza
Le regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria passano da area arancione ad area gialla. Si rinnovano le misure restrittive vigenti relative alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte. È quanto si legge in una nuova ordinanza, relativa al contenimento del Covid-19, che sarà firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza. L’ordinanza sarà in vigore da dopodomani 6 dicembre.
La Puglia, dunque, passerà da zona arancione a gialla, una decisione che era nell’aria tanto che sia il governatore Michele Emiliano che l’assessore alla Sanità Pierluigi Lopalco avevano ipotizzato questa possibilità. Una scelta, quella del ministro per la Salute, Roberto Speranza, che arriva nonostante l’Istituto superiore della sanità, nella bozza del monitoraggio settimanale (23-29 novembre), inserisca ancora la Puglia tra le regioni a «rischio alto» assieme a Sardegna e Calabria.
Da domenica, dunque, si potrà uscire dal proprio comune, le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5.00 fino alle ore 18.00; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi: questo significa che si potrà andare a pranzo fuori anche a Natale e a Santo Stefano.
Dopo le ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati; dalle ore 18.00 del 31 dicembre 2020 e fino alle ore 7.00 del 1° gennaio 2021, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita solo con servizio in camera; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio.
CENTRI COMMERCIALI – Restano invece chiusi anche in zona gialla, sia nelle giornate festive e, ad accezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole che si trovano al loro interno.
Oggi in Puglia, però, si è registrato il record dei decessi: ben 72, di cui 21 in provincia di Bari, 8 nella Bat, 4 in provincia di Brindisi, 35 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 2 in provincia di Taranto. Due, invece, i dati confortanti: migliora la percentuale del rapporto positivi-test effettuati, e cala il numero dei ricoveri. (gdm.it)
EMILIANO: «LA PUGLIA È ZONA GIALLA»
Questo significa che il nostro sistema sanitario ha retto l’ondata che nel solo mese di novembre ha portato a 35mila i nuovi contagi, quando in tutta la prima ondata erano stati poco più di 4mila. Ha retto grazie alla programmazione fatta sulla rete ospedaliera, che ci ha consentito di allargare man mano che ne abbiamo avuto necessità i posti letto, moltiplicando i reparti di terapia intensiva dedicati ai pazienti covid, l’area medica e i posti letto cosiddetti post acuzie.
Sicuramente è un segnale incoraggiante essere tra le regioni italiane classificate in area gialla, ma questo non vuol dire affatto che il pericolo sia superato: dobbiamo mantenere sempre alta l’attenzione e rispettare le regole di prevenzione, perché il virus circola e va in ogni maniera contenuto, come lo stesso Istituto superiore di sanità ci dice di fare a causa dell’ancora elevato numero di contagi. Resta il dolore per un numero di morti assolutamente elevato e non ci consola il fatto di essere in media con le altre regioni italiane.
Siamo in zona gialla soprattutto grazie all’organizzazione sanitaria che pur avendo tante cose da migliorare e correggere, in virtù dello straordinario lavoro di uomini e donne che da 9 mesi non hanno tregua alcuna, ha consentito alla Puglia di avere sino ad oggi una evoluzione simile a quella di altre regioni italiane con un sistema sanitario in partenza più forte del nostro. Sostenere l’impatto del covid con migliaia di unità di personale in meno la cui assunzione ancora oggi non ci viene consentita e con centinaia di milioni di euro in meno che non ci vengono erogati dal sistema sanitario nazionale è davvero un’impresa.
Ma la Puglia come vedete non ha mollato mai!