di Antonio Daniele
Con il mercoledì delle ceneri inizia per noi cristiani il grande tempo della Quaresima. Un tempo in preparazione alla Pasqua, fulcro e centro della nostra fede. Un tempo battesimale per riscoprire la nostra natura di figli di Dio, per ritornare al Padre. La madre Chiesa ci suggerisce di vivere questo tempo secondo tre grandi vie: La preghiera, la carità e il digiuno. Nel messaggio per la Quaresima Papa Francesco ci dice come viverle: “La via della povertà e della privazione (il digiuno), lo sguardo e i gesti d’amore per l’uomo ferito (l’elemosina) e il dialogo filiale con il Padre (la preghiera) ci permettono di incarnare una fede sincera, una speranza viva e una carità operosa”.
In questo tempo siamo chiamati a fare “silenzio” di noi, per ascoltare l’altro. Siamo chiamati a far “parlare” il silenzio attraverso la nostra vita. Abbiamo un linguaggio non scritto che esprime e dice più di tante parole. Allora far parlare il silenzio significa non sprecare tempo a “imbottirci” di frasi ad effetto. A cercare parole che non rispecchiano l’animo. A comunicare solo quello che gli altri vogliono sentire. Questo è il tempo del silenzio per far parlare la preghiera, la speranza, il perdono, l’incoraggiamento.
Questo è il tempo del silenzio per poter meglio tendere la mano, aiutare a rialzare, a dare la spalla a chi è in difficoltà. Questo è il tempo del silenzio per far risuonare meglio la Parola, per metterci all’ascolto del Padre. Questo è il tempo del digiuno di parole per meglio far parlare la vita. “È un tempo per credere, sperare e amare”.