In molti si saranno chiesti perché il parcheggio vicino la scuola “San Bernardino” è chiuso. La risposta è semplice e alla stesso tempo paradossale e disarmante. O almeno è quanto emerge dal fitto epistolario intercorso tra il “Consorzio per il risanamento di Corso Giannone e strade gradonate adiacenti” e il Comune di San Marco in Lamis.
La storia ha inizio nel settembre del 2019, quando Palazzo Badiale, a causa del trasferimento delle classi dell’edificio “Balilla” presso il plesso scolastico di “San Bernardino”, chiede al Consorzio di poter usufruire del parcheggio ubicato tra Via San Nicandro e Via Allegato, ovvero l’area di sosta sovrastante i box-garage realizzati dallo stesso consorzio negli anni ‘90. Un poderoso intervento edilizio, voluto e portato a termine grazie alla tenacia di centinaia di soci e del compianto Ciro Polignone, al fine di riqualificare l’area.
Il Consorzio, alla luce dell’interesse sociale e «al fine di permettere ai genitori degli studenti di poterli accompagnare in sicurezza presso il plesso scolastico “San Bernardino”», non si sottrae alla richiesta e di buon grado acconsente all’utilizzo dell’area.
Con alcune semplici raccomandazioni: formalizzare per iscritto la richiesta, provvedere alla chiusura della sbarra del parcheggio a fine lezioni e di impegnarsi nella manutenzione del lastrico ove si fosse presentata la necessità. A pochi giorni dall’utilizzo il risultato, invece, è esattamente l’opposto: sbarra di accesso lasciata perennemente aperta e della richiesta – dal momento che gli enti parlano con gli atti – nemmeno l’ombra.
Ed è così che l’odissea ha inizio, tant’è che il Consorzio prende carta e penna per segnalare i primi danni alla pavimentazione e
Il 21 febbraio 2020 accade un episodio increscioso. Ignoti chiudono con catena e lucchetto il parcheggio tanto da “costringere” la Polizia Urbana a romperlo “per aprire il cancello al pubblico utilizzo”. A questo punto il Consorzio riprende carta e penna, chiedendo che venga dato seguito a quanto previsto all’epoca dalla convenzione, cioè il trasferimento al Comune del lastrico e delle opere annesse. Però anche questa volta il Marchese del Grillo di turno preferisce non rispondere. Come non risponde alle successive comunicazioni in cui si segnalano assembramenti e ulteriori infiltrazioni ai box, il tutto “grazie” ai lavori eseguiti dal Comune per la realizzazione di una scalinata e agli ulteriori atti vandalici subiti dal parco giochi sovrastante.
Stanco del comportamento omissivo del Comune, il presidente del Consorzio denuncia il tutto alla Procura della Repubblica, ribadendo che “il Comune di San Marco persegue nel proprio comportamento illegittimo in quanto si è “impadronito” di un’area che è all’attualità di proprietà del predetto Consorzio – ma che è bene precisarlo – ha tutta la volontà di cederla all’Ente così come previsto dalla convenzione e come più volte richiesto dal sottoscritto- addirittura intervenendo con la forza e violenza sulle cose, in assenza di qualsivoglia provvedimento giudiziario e/o amministrativo ordinando alla Polizia Locale e agli operai comunali di recidere le catene apposte in loco. Pertanto con la presente – scriveva l’8 settembre 2020 il presidente del Consorzio – sollecito il Sindaco in indirizzo a porre in essere immediatamente l’attività di acquisizione dell’area, ovvero a rilasciarla immediatamente al Consorzio che rappresento”.
In seguito, il 18/12/2020, il Consorzio fa di più e fissa un appuntamento da un notaio per rogitare il trasferimento dell’area, dandone comunicazione a Palazzo Badiale. Anche in questo caso il Comune dà buca. Però questa volta, probabilmente intimorito dall’esposto alla Procura, finalmente replica: il passaggio non si può formalizzare perché il Consorzio non avrebbe perfezionato alcuni atti propedeutici alla cessione e soprattutto a seguito di una verifica eseguita a suo tempo dal Comune in cui risulterebbe “la non perfetta esecuzione del lastrico solare secondo le regole dell’arte”. Verifica, quella della “non perfetta esecuzione”, che il Consorzio avrebbe chiesto di visionare. Ma che “al momento gli uffici non riescono a fornire”, affermano dal Consorzio.
To be continued…