Si entra oramai nel vivo della Settimana Santa e quello a cui tutti i sammarchesi, forse, si sentono più legati è il momento dell’arresto e della condanna a morte di Gesù in cui la Madre perde le tracce del figlio e cade in un vuoto profondo che la disorienta e la strugge.
Con la forza e il coraggio di una Madre affranta dal dolore, Lei cerca suo figlio nel buio e nel freddo della notte tra lacrime, suppliche e disperazione. Ecco allora che attraverso le fracchie, espressione della nostra pietà popolare, si manifesta tutto il desiderio e la volontà di accompagnare la Madonna nel doloroso cammino alla ricerca di suo figlio fino ai piedi della Croce, dove Gesù stesso le affiderà la missione di diventare Madre di tutta l’umanità.
La fracchia è divenuta nel tempo, il simbolo della nostra vicinanza a Maria e anche quest’anno, pur nel momento di isolamento e dolore che stiamo vivendo, vorremo starle vicino, accompagnarla con lo stesso fervore e con la stessa pietà di sempre.
Il ” fuoco che unisce” sarà il segno che ciò avverrà: Venerdì Santo alle ore 20.30 siamo tutti invitati ad accendere dalle nostre abitazioni un segno di luce (cero, lumino, luce del cellulare, piccola fiaccola) e sulle note del canto struggente dello Stabat Mater che echeggerà nell’aria, la nostra preghiera arriverà fino al cielo e invocherà l’aiuto della Vergine per assisterci in questo momento difficile per tutti. La luce e il calore delle nostre fiammelle rievocheranno quelle delle fracchie accese che così, anche quest’anno, illumineranno la via della Croce.
Gli organizzatori dell’evento, Amministrazione comunale, Arciconfraternita dei Sette dolori e Associazione Le Fracchie, esortano tutti ad unirsi a questo momento di supplica e preghiera a “porte chiuse” sì, ma con il cuore aperto. (da lefracchie.eu)