Anche Rignano Garganico avrà la sua spettacolare porta di ingresso al paese
di Antonio Del Vecchio
Grande attesa per i lavori in corso di rimozione e restauro del verde pubblico antistante la Chiesa di San Rocco, a Rignano Garganico.
Come noto, si tratta della sistemazione di un’ampia zona, considerata non solo cuore pulsante e vitale dell’omonimo e popoloso quartiere, ma dell’intera cittadina garganica.
Qui convergono, infatti, ben sei importanti arterie, di cui quattro provenienti dall’interno e due di accesso e prosieguo costituente la SP 22, che collega il paese con la piana sottostante del Tavoliere da una parte e con il Gargano dall’altra, in primis, Borgo Celano – San Marco in Lamis. Di quelle interne bisogna evidenziare in primo luogo Corso Roma che si immette in Largo Portagrande, luogo di accesso al Centro storico di origine e fattura medievale, come pure Via Dante Alighieri che, oltre a sfociare nel predetto Largo si congiunge con il Giro Esterno, alias Ripa, da dove si può ammirare lo sconfinato panorama della piana sottostante, oltre ai Monti dirimpettai del Sub Appennino, facendoti intravedere ad Ovest i monti innevati della Maiella.
Vediamo ora il da farsi, così come raccontatoci dall’assessore unico al ramo, Giosuè Del Vecchio. In primo luogo si intende limitare all’essenziale il verde pubblico che costeggia attualmente Via Da Vinci assieme al Monumento ai Caduti della II Guerra, che sarà risistemato più in là assieme al rifacimento della lapide, fratturata dall’umidità, apponendovi le opportune rettifiche degli scritti, frutto del libro sul tema “Io Parto non so se ritorno”, di cui è già pronta una seconda edizione riveduta ed ampliata di ulteriori cento pagine, contenenti storie autobiografiche di altri militari rignanesi, garganici e dello Stivale, impegnati o deceduti in combattimento sui diversi fronti di guerra. L’intendimento della pubblicazione, accolto positivamente dalla critica, è quello di far conoscere attraverso le vicende del singolo quelle della storia di guerra in generale.
La progettazione, che interessa anche la vicina Via Manzoni, è stata curata dall’ingegnere Antonio Fiore, che ne è anche il direttore lavori, unitamente alla progettazione e direzione dei contigui lavori di sistemazione e pavimentazione di Corso Roma e delle strade laterali, comprese le opere di scorrimento delle acque piovane, di cui si è già scritto a iosa. Secondo il progettista, l’intervento in parola consentirà il miglioramento della qualità urbana ed inoltre rappresenterà il centro di aggregazione sociale e permetterà una migliore fruizione dell’area ai fini turistico – culturali e sociali.
In sintonia, l’assessore Del Vecchio ha affermato: “Con questa maxi- realizzazione si intende dare alla nostra realtà un bigliettino da visita importante non solo per il movimento veicolare, ma anche sul piano prettamente visivo di presentazione e di attrazione per coloro che vengono a visitare i beni culturali, come il borgo medievale, il Museo di Grotta Paglicci e lo stupendo e spettacolare panorama che si gode dalla sua Ripa – Belvedere. Un progetto da sempre sognato – ha continuato – dai nostri predecessori, ma mai realizzato vuoi per beghe di partito vuoi per ingiustificati personalismi. A noi non interessa il merito, ma fare il bene del paese, come d’altronde è il pensiero – azione dell’intera Amministrazione, guidata dal nostro sindaco, Luigi Di Fiore e dalla vice Viviana Saponiere” -ha concluso.