Una busta di plastica bianca, di quelle utilizzate per la spesa, con sopra la scritta “per te architetto”. All’interno della busta una testa di vitello, nella cui fronte era conficcata una cartuccia da caccia. Questo è quanto rinvennero, il 17 dicembre 2020, rincasando, un ingegnere di Torremaggiore e sua moglie.
La sera del 21 dicembre, poi, lo scoppio di un ordigno provocò danni al garage della coppia. Fin da subito le indagini dei Carabinieri si concentrarono sugli screzi delle vittime con un’altra coppia di imprenditori di Torremaggiore coi quali in passato avevano costituito una società per un investimento immobiliare; i contrasti all’interno della società però portarono i soci in Tribunale.
Le indagini poste in essere dagli investigatori, coordinati dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno permesso di appurare che uno dei soci in concorso con il coniuge, sia al fine di rientrare in possesso di un credito vantato di 80.000,00 Euro scaturente da un investimento immobiliare fatto in Abruzzo, che a far ritirare una ingiunzione di pagamento a loro carico, minacciavano l’ingegnere utilizzando quale esecutore un pregiudicato del luogo.
Preludio di questa attività minatoria lo si aveva il 10 febbraio, quando la parte offesa veniva aggredita in piazza, in pieno giorno.
Sabato 17 maggio, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di San Severo, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a firma del GIP del Tribunale di Foggia hanno tratto in arresto M. M., classe 73, nei confronti del quale sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza quale esecutore materiale degli episodi intimidatori, oltre che dell’aggressione. L’uomo a seguito dell’arresto è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Lucera.
Per i mandanti, i coniugi L. G. e R. M., è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P. G.