Il Comune di Chieuti chiede di entrare nel Parco Nazionale del Gargano

La “voglia di Parco” del Comune di Chieuti? Non solo un magnifico spot pubblicitario, ma il miglior regalo di compleanno per la tanto bistrattata area protetta. A 26 anni dalla sua nascita il Parco Nazionale del Gargano “seduce” ancora

di Francesco Trotta

La richiesta deliberata dal consiglio comunale di Chieuti di entrare a far parte dei Comuni del Parco nazionale del Gargano è un magnifico spot per l’immagine di un ente che a 26 anni dalla sua istituzione (DPR 5 giugno 1995) e con un Piano del Parco ancora in fase di approvazione da parte dell’ente Regione registra da qualche tempo delle leggere flessioni nel borsino di gradimento dei cittadini. Il “voler entrare” del Comune di Chieuti ha invece tutta l’aria di essere un piccolo indizio di quel “cambio di vento” che sembra aver investito di recente l’ente di via Sant’Antonio Abate a Monte Sant’Angelo, passato nel giro di qualche anno da istituzione “mal sopportata” a risorsa e guida del territorio. Pensate un po’ che solo qualche anno fa (ai tempi di Pecorella presidente) c’era chi minacciava di uscire dall’area protetta (vedi Isole Tremiti), mentre oggi (c’è il foggiano Pasquale Pazienza al vertice, 5° presidente della storia, in carica dal 7 agosto 2019) sta avvenendo l’esatto contrario: non solo non si chiede più di uscire, bensì si fa domanda, viceversa, di entrare. Va inoltre aggiunto un altro dato: l’ultima modifica alla perimetrazione dell’area protetta risale al 18 maggio del 2001, per cui oggi dalla eventualità a distanza di 20 anni di un allargamento del perimetro si ricava la sacrosanta conferma della bontà di quella idea. Dovesse l’iter, appena partito con la delibera consiliare dello scorso 14 maggio, concludersi favorevolmente (tocca al Ministero dell’Ambiente dare l’ok), l’area protetta si arricchirebbe di una nuova unità municipale, passando da 18 a 19 Comuni. E nel contempo accentuerebbe la sua singolare espansione a “macchia di leopardo”, peraltro già esistente. Entrando nello specifico va detto che l’area boschiva individuata dal Comune di Chieuti ammonta a 215 ettari ed è denominata “Campo di Bove”. E’ un bosco di querce, lecci, pioppi, pini d’Aleppo, cerri, frassini e castagni che si estende a nord est dell’abitato (fondato da immigrati albanesi nel XV secolo). “Il nero su bianco” è stato stabilito durante la seduta dell’assise dello scorso 14 maggio (in videoconferenza per il rispetto della normativa anti covid). Seduta alla quale ha partecipato anche il presidente Pasquale Pazienza, invitato dal sindaco Diego Iacono, il cui mandato scade l’anno prossimo. Va rimarcato che non vi è stata unanimità nella votazione finale. Alla seduta hanno partecipato sette consiglieri su undici (quindi con ben 4 assenze) e a favore hanno votato in sei, con un solo voto contrario. Il presidente Pazienza nel suo intervento iniziale ha invece sottolineato la sua idea di tutela ambientale in un Parco, come quello del Gargano, fortemente antropizzato (200mila abitanti su 120mila ettari), spiegando che “non può trovare, la tutela ambientale, nel fissismo ambientalista la sua ragione d’essere”. La richiesta del Comune di Chieuti è un bel regalo per l’ente Parco che si accinge a festeggiare tra poche settimane – il 5 giugno- il suo compleanno numero 26.

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