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Il Covid non uccide la creatività, ecco le nuove canzoni nate a San Marco in Lamis durante la pandemia

di Luigi Ciavarella

Tra i danni prodotti da questa pandemia, che tra l’altro è ancora lì nonostante la vaccinazione prosegua alacremente, qualcosa di buono al nostro paese lo ha portato. Naturalmente parlo di musica, di creatività, di canzoni che non sono mancate a farci compagnia, sollevandoci un po’ il morale, in tutto questo lungo digiuno di libertà.

La parte del leone l’ha fatta il cantautore Ciro Iannacone il quale, direttamente o meno, si è speso per realizzare nel suo studio alcune composizioni, direi con professionalità e passione, per sé e per gli amici. Di alcune il nostro giornale ne ha già parlato ma alla luce degli ultimi eventi dobbiamo registrare altri fatti, altrettanto notevoli.

In primis diciamo subito che è stato ripreso il brano “Sognare l’America”, di Ciro Iannacone il cui testo è stato scritto da Giuseppe Bonfitto che, rispetto alla versione precedente, aggiunge sia un intervento alle tastiere di Teo Ciavarella che un contributo di Tiziano Paragone e dello stesso Giuseppe Bonfitto alla batteria e al basso. Il brano non cambia di molto le sue linee armoniche ma rende il pezzo molto più affascinante.

Mikalett ha registrato un nuovo brano che, nei contenuti, continua a battere i sentieri spirituali. Dopo “L’Alleluia” ecco che arriva “Luce sarà”, una canzone che questa volta parla di sé, dei suoi rapporti con l’aldilà immaginando il fine vita come una luce in fondo al tunnel, folgorante, “che ti attrae a sé”, che lui peraltro ha vissuto direttamente, alcuni anni fa, durante un intervento chirurgico. Il brano, arrangiato da Ciro Iannacone, si avvale della voce di Gino Caiafa, impegnato anche stavolta a declamare versi che descrivono lo stato d’animo del cantautore.

Uscite in queste ore le ultime e più interessanti proposte di Ciro Iannacone. Innanzitutto un suo brano inedito, che anticipa l’uscita del suo prossimo lavoro, dal titolo “Il soccorritore” (video in basso) scritto in questo particolare momento in cui la figura professionale del soccorritore (medico, infermiere, etc.) evoca responsabilità, sicurezza e sacrificio in rapporto ai fatti spesso drammatici che abbiamo vissuto (e stiamo ancora vivendo) in questa fase della vita. Si sentono persino le sirene dell’ambulanza in fuga, che fanno da sfondo ad un motivo che ci lascia davvero stupefatti per l’accentuata drammaticità che la sua voce mette in evidenza, mai così espressiva come in questo motivo.

L’ultimo, ma solo in termini temporali, l’uscita del singolo di Lucia Ruggieri “Cumpagnia”, brano scritto dalla coppia Tonino Villani (testo) e Ciro Iannacone (musica e arrangiamenti), che ci porta dritti nel cuore della nostra tradizione: il culto di San Michele, di cui il nostro paese è molto devoto.

La “cumpagnia”, che ha subito una battuta d’arresto a causa della pandemia, ha una lunga storia alle spalle che addirittura ci porta lontano nei secoli (si pensi al percorso compiuto da San Francesco sugli stessi luoghi che, seppure avvolto nella leggenda, racconta bene la fede che da sempre attraversa la nostra comunità), dove il rito si ripete con commovente partecipazione popolare e dove ciascuno si sente protetto dall’ala benefica del santo.

Lucia Ruggieri rende questo brano suggestivo, fatalmente trascinante nelle sue linee melodiche che risaltano i versi dialettali del poeta Antonio Villani, ancora una volta colto ad inseguire le radici spirituali della sua terra natia.


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