Niente esche o bocconi avvelenati nelle periferie di Rignano Garganico
di Antonio Del Vecchio
Ben fatto! Il sindaco del Comune di Rignano Garganico, Luigi Di Fiore, è sempre pronto in ogni evenienza a scendere in campo e a dire la sua per proteggere o allertare i suoi amministrati su qualsiasi o presunto pericolo.
Lo fa anche questa volta intervenendo, non tanto sul solito tema dei cani randagi, quanto su quello degli animali regolarmente autorizzati e detenuti dai rispetti padroni. A farlo intendere è un cartello a sua firma, fatto affiggere qualche giorno fa sui pali della luce in mostra nel nuovo ed elegante quartiere di Contrada “Monte Sacro”,, dove pone ogni giorno i suoi occhi sempre vigili ed attenti.
In esso si pone l’attenzione dei cittadini circa la “…sospetta presenza di esche o bocconi avvelenati “Nella conduzione dei cani o altri animali domestici, oltre all’uso del guinzaglio. Si raccomanda in quest’area l’uso della museruola al fine di evitare l’ingerimento accidentale di sostanze pericolose per l’animale. Inoltre , evitare il pascolo di animali di allevamento. In caso di ritrovamento di sostanze sospette – si conclude- Contattare immediatamente il 112” .
In proposito si richiama tra parentesi l’“avviso ai sensi dell’Ordinanza del Ministro della Salute del 10 agosto 2020 che nell’essenza si occupa della tutela dell’incolumità pubblica dai frequenti episodi di aggressione da parte di cani e di incidenti, soprattutto in ambito domestico, legati alla non corretta gestione degli animali da parte dei proprietari. Non a caso si parla di ‘possesso responsabile’ e sulla necessità di tenere sempre informati e formati i possessori, attraverso appositi corsi, così così come si fa anche per i cercatori di funghi.
L’ultima ordinanza riguarda l’ennesima proroga della sua validità ed osservanza, cominciata con l’ordinanza emessa il 6 agosto 2013. Tra l’altro, la stessa, ritiene “necessario, nelle more dell’emanazione di una disciplina normativa organica in materia, rafforzare il sistema di prevenzione del rischio di aggressione da parte dei cani basato non solo sull’imposizione di divieti e obblighi per i proprietari e detentori di cani, ma anche sulla formazione degli stessi per migliorare la loro capacita’ di gestione degli animali.
Considera, altresì, necessario diffondere in maniera capillare su tutto il territorio nazionale la cultura del possesso. Il termine di validità dell’ordinanza del Ministro della salute 6 agosto 2013 e successive modificazioni, viene prorogato, da ultimo, con l’ordinanza 18 luglio 2019 e allungato di ulteriori dodici mesi a decorrere dalla data del 31 agosto 2020. Altra norma da osservare per i detentori di cani ed anche di gatti è quella contenuta nella Legge 14 agosto 1991, n. 281 che impone di iscrivere il proprio animale all’anagrafe canina regionale, identificandolo attraverso un microchip sottocutaneo.
Da evidenziare che il medesimo avviso oltre a mettere in guardia i possessori di cani ha creato qualche preoccupazione anche nei cercatori di verdure selvatiche ed attualmente degli asparagi, intimoriti dal cartello, perché nella ricerca dei preziosi frutti, esercitato e garantito dalla antica prassi degli ‘usi civici’ di tradizionale memoria, potrebbero anch’essi incappare in siffatti bocconi ‘amari’, oltre che nei rifiuti di vario genere, in prevalenza di natura ferrosa, plastica, ecc.
In passato, a pulire la periferia ci pensavano gli studenti e i volontari in genere, animati talvolta dalla presenza e dall’opera del medesimo primo cittadino. Ora si aspetta l’ordinario taglio delle erbacce e delle piante superflue o dannose.