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San Marco in Lamis, verso la Residenza Socio Sanitaria Assistita Diffusa e Domiciliare (RSADD)

Nasce progetto in Puglia (sul Gargano). Sarà a Gestione Infermieristica e sarà la prima in Italia.

È un progetto ambizioso. Presto si darà vita alla prima Residenza Socio Sanitaria Assistita Diffusa e Domiciliare (RSADD): anziani e disabili gestiti nelle proprie abitazioni sul Gargano 24 ore al giorno. Sarà a Gestione Infermieristica. Un centinaio i posti di lavoro previsti.

“E’ una iniziativa a cui sta lavorando un gruppo di Professionisti Sanitari e Socio Sanitari in sede e fuori sede rignanese e sammarchesi. Presto si potrebbe dare vita alla prima RSAD, ovvero una Residenza Sanitaria Assistenziale Diffusa e Domiciliare. Il primo esempio di assistenza sanitaria e socio-sanitaria integrata, di natura esclusivamente privata, che potrebbe prendersi cura di anziani e diversamente abili fisici e psichici direttamente nell’abitazione dell’assistito” – ci spiega Angelo Riky Del Vecchio, giornalista, infermiere e presidente dell’associazione di promozione culturale e sanitaria AssoCareInformazione.it e direttore del quotidiano sanitario www.assocarenews.it.

“Al momento il progetto completo rimane top secret, ma presto sarà presentato alla popolazione e agli Amministratori comunali di San Marco in Lamis e Rignano Garganico (in provincia di Foggia) per i dovuti rilievi e suggerimenti del caso” – aggiunge Del Vecchio.

L’ubicazione.

San Marco in Lamis è una ridente cittadina ubicata a 580 metri sul livello del mare. Conta poco meno di 13.000 abitati, di cui circa il 70% effettivamente residente. Tra questi ben il 65% ha una età uguale o superiore ai 65 anni. L’emigrazione di massa ha riguardato negli ultimi anni la fascia di cittadini che va dai 19 ai 40 anni.

Rignano Garganico è un piccolo comune ubicato a 590 metri sul livello del mare. Conta poco meno di 2000 abitanti, di cui circa un 60% effettivamente residente. Di questi circa il 60% hanno una età superiore ai 75 anni. Il paese conta anche su alcuni centenari e di decine di ultra-novantenni. Manca in paese quasi tutta la fascia d’età che va dai 19 ai 40 anni.

Il progetto.

La RSAD si impegnerebbe a fornire assistenza a 360° ad anziani non più auto-sufficienti e a diversamente abili che altrimenti sarebbero costretti al ricovero in strutture nosocomiali o di ricovero a lungodegenza.

Medici, Infermieri, Operatori Socio Sanitari e Professioni Sanitarie si metteranno a disposizione di chiede assistenza o di chi ne ha bisogno e non sa a chi chiedere. Si pensa di realizzare dall’assistenza diretta e dall’indotto circa un centinaio di posti di lavoro.

Tutto il progetto si baserà sull’esperienza degli operatori rignanese e sammarchesi fuori sede e coinvolgerà anche quelli residenti nei due centri garganici.

Il percorso per la sua realizzazione è lungo, ma già da ieri sono iniziati i primi incontri per giungere ad un sintesi da cui partire.

La RSADD in pillole:

  • Sorveglianza sanitaria;
  • Gestione terapia farmacologica e non farmacologica;
  • Gestione attività visite ambulatoriali e servizio di accompagnamento;
  • Mensa diffusa;
  • Riabilitazione e Attivazione motoria e psichica;
  • Gestione lesioni cutanee semplici e complesse;
  • Attività domestico-alberghiera;
  • Igiene della persona;
  • Attività ludica e ricreativa di gruppo per la socializzazione e il ripristino delle attività residue.

I pro e i contro della RSADD:

  • L’ospite sarà gestito direttamente a casa e non sarà estrinsecato dal luogo dove ha sempre vissuto (PRO);
  • Il contatto con la famiglia di appartenenza sarà costante (PRO);
  • Sistema di allerta e sorveglianza mediante Centrale Unica Operativa (PRO);
  • Assistenza 24 ore su 24 su tre turni, ovvero Mattina, Pomeriggio e Notte (PRO);
  • Momenti di socializzazione comune (PRO);
  • Difficoltà logistiche dovute alla presenza di barriere architettoniche soprattutto nel centro storico (CONTRO);
  • Costi di gestione ridotti di almeno il 30% (PRO);
  • Riduzione sostanziale delle infezioni correlate all’assistenza (PRO).

I pro e i contro delle RSA classiche:

  • L’ospite è gestito in una struttura unica, tipo Casa di Riposo (CONTRO);
  • Il contatto con la famiglia non è costante e deve sottostare alle esigenze assistenziali della struttura e degli operatori (CONTRO);
  • Sistema di allerta e sorveglianza mediante Centrale Unica Operativa (PRO);
  • Assistenza 24 ore su 24 su tre turni, ovvero Mattina, Pomeriggio e Notte (PRO);
  • Momenti di socializzazione comune (PRO);
  • Assenza di logistiche (PRO);
  • Costi di gestione che vanno dai 1400 ai 1600 euro mensili a carico dell’ospite (CONTRO);
  • Alto rischio di infezioni correlate all’assistenza (CONTRO).

La differenza tra RSADD e RSA e sulla qualità dell’assistenza, sulla scelta di non privare del proprio passato e dei propri ricordi di vita gli ospiti e sul risparmio per il paziente o la sua famiglia dovuto all’abbattimento della retta.

I Medici, gli Infermieri, gli OSS e gli altri Professionisti della Salute che volessero contattare l’organizzazione per mettersi a disposizione e offrire il proprio spunto costruttivo e critico all’iniziativa può farlo scrivendo all’indirizzo e-mail rsadd@assocareinformazione.it.

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