La piccola georgiana, arrivata in Italia grazie ad un intervento umanitario autorizzato dalla “Regione Puglia”, è stata operata dai neurochirurgi dell’Ospedale di San Giovanni Rotondo. Attualmente è assistita nell’Unità di Anestesia e Rianimazione II in attesa di dimissioni
Sta meglio la piccola Sesili, la bimba georgiana di 18 mesi arrivata in Italia a fine marzo per la verifica del suo stato di salute, definito “grave ed inoperabile” nel suo paese di origine. Grazie ad un “intervento sanitario a carattere umanitario” autorizzato dalla Regione Puglia, la piccola è arrivata nell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza in seguito ad una risonanza magnetica eseguita in Georgia per una presupposta difficoltà visiva e che aveva evidenziato un voluminoso tumore al cervello non meglio identificato.
«Dopo un’attenta fase di studio e di valutazione dei pro e dei contro, abbiamo deciso di operare subito la piccola per asportare il tumore e scongiurare il pericolo di morte certa, a causa dell’effetto di compressione che la massa tumorale esercitava sul cervello ‒ ha spiegato Leonardo Gorgoglione, che dal 2019 dirige l’Unità di Neurochirurgia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza ‒. È stato un intervento molto complesso, durato circa 10 ore, poiché il tumore, oltre ad aver modificato la struttura anatomica del cranio e del cervello, partiva dall’ipotalamo e coinvolgeva tutti i vasi del poligono di Willis, il punto nodale della vascolarizzazione del cervello. L’intervento, per il quale è doveroso ringraziare tutti i chirurghi, i medici anestesisti, e tutto il personale di sala operatoria, ci ha permesso di rimuovere con successo una massa tumorale di 6 cm x 5cm».
Dall’esame istologico eseguito in Anatomia Patologica, il tumore asportato è risultato essere poi un astrocitoma pilocitico di primo grado, un tumore benigno e raro, ma più frequente nei bambini, con una incidenza di 1:200.000 all’anno. Dopo l’intervento la bimba è stata trasferita nell’Unità di Anestesia e Rianimazione II a seguito dei difficili scompensi metabolici subentrati.
«Il tumore, per la sua posizione, comprimeva l’ipofisi, la più importante ghiandola endocrina che nel cervello “dirige“ e regolamenta tutte le altre ghiandole del nostro organismo. Inoltre ha una funzione vitale: secerne un ormone che si chiama adiuretina, fondamentale per il recupero di acqua dall’organismo – ha sottolineato Alfredo Del Gaudio, direttore dell’unità di Anestesia e Rianimazione II –. In questo ultimo mese dall’intervento, in Terapia Intensiva abbiamo lavorato per riequilibrare, con infusioni continue e somministrazioni via sondino o nelle vene, il suo alterato metabolismo dei liquidi ed evitare che rischiasse di disidratarsi. Con il mantenimento abbiamo tentato di sostituirci alla sua ipofisi, esistente ma poco funzionante. Prima di poterla dimettere dobbiamo trovare il giusto equilibrio e stabilizzare tutti i parametri vitali».
Scongiurato il pericolo di morte, adesso per la piccola si aprono nuove possibilità di vita. Nei prossimi giorni Sesili sarà dimessa, non prima di aver individuato un centro di riabilitazione di elevata specializzazione idoneo a proseguire un caso così complesso.