Velivoli e personale di quattro nazioni si addestrano insieme per migliorare integrazione e standardizzazione
Continua, dalla base aerea di Amendola (Fg), sede del 32° Stormo, l’esercitazione aerea multinazionale ‘Falcon Strike 2021’, uno degli eventi addestrativi più importanti dell’anno organizzati dall’Aeronautica Militare per favorire la standardizzazione tra forze aeree di diverse nazioni in termini di metodologie addestrative e tattiche operative comuni, e che si inserisce nel processo di integrazione fra sistemi d’arma di 4ª e 5ª generazione che la Forza Armata sta portando avanti in modo intensivo sin dall’ingresso in linea del nuovo caccia F-35.
Nell’evento esercitativo multinazionale, fino al 15 giugno, sono impegnati oltre 50 velivoli – tra caccia, aerei da trasporto e da rifornimento in volo ed altri assetti di supporto – e circa seicento militari. Per la prima volta in Europa, operano insieme F-35A ed F-35B di quattro diverse Nazioni tra quelle che hanno aderito al programma Joint Strike Fighter (JSF): Stati Uniti, Italia, Regno Unito e Israele.
Lo scorso 8 giugno, presso il Distaccamento Aeroportuale di Pantelleria, ha avuto luogo una specifica attività di addestramento focalizzata sulla capacità expeditionary dell’Aeronautica Militare, che ha visto coinvolti un F-35B del 32° Stormo di Amendola ed uno della Royal Air Force, decollato dalla portaerei Queen Elizabeth, inserita temporaneamente nel contesto esercitativo ed in navigazione nel Mar Mediterraneo. I due assetti, dopo l’atterraggio, hanno effettuato un’attività di rifornimento a terra a motori accesi, in gergo tecnico “hot-pit”, da un KC-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa equipaggiato con sistema ALARP (Air Landed Aircraft Refuelling Point) ed operato dal personale del 3° Stormo di Villafranca (VR).
L’esercitazione, sotto il comando e controllo del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (Ferrara), ha l’obiettivo di riprodurre uno scenario operativo in cui si svolgono operazioni aeree complesse con assetti di 5ª generazione. Durante l’evento, gli equipaggi di volo ed i team di supporto hanno la possibilità di addestrarsi in scenari creati per simulare varie tipologie di missioni – tra cui la protezione di assetti aerei di alto valore, le operazioni di Close Air Support, l’interdizione aerea con gestione strategica e tattica, il supporto alle forze speciali a terra, le operazioni di targeting – in un contesto complesso, altamente mutevole e non permissivo.
Numerosi gli assetti aerei, sia italiani che stranieri, che partecipano all’esercitazione, un evento organizzato nel pieno rispetto delle normative previste in materia di contenimento dell’emergenza Covid-19. Per l’Aeronautica Militare partecipano velivoli F-35A, F-35B e APR Predator del 32° Stormo di Amendola, F-2000 Typhoon del 36° Stormo di Gioia del Colle e del 37° Stormo di Trapani, Tornado del 6° Stormo di Ghedi, AMX ed F-2000 Typhoon del 51° Stormo di Istrana, T-346A del 61° Stormo di Galatina, KC-767A e G550 CAEW del 14° Stormo di Pratica di Mare; per le altre Nazioni partecipano invece F-35A e F-16C della US Air Force, F-35B e A330 Voyager della Royal Air Force ed infine F-35A, G550 CAEW e Boeing 707 dell’Israelian Air Force (IAF).
Oltre alle componenti aeree partecipano unità specializzate dell’Aeronautica Militare in vari ambiti: componenti di Force Protection del 16° Stormo di Martina Franca, Special Forces del 17° Stormo Incursori di Furbara, Counter UAS del 16° Stormo e del 32° Stormo, unità cinofile K9 del Centro Cinofili AM di Grosseto, nonché assetti e capacità deployable del 3° Stormo di Villafranca.
L’esercitazione, la cui guida è affidata all’Aeronautica Militare, ha quale base principale di rischieramento il 32° Stormo di Amendola, ma vede al contempo coinvolte altre basi dell’AM in funzione di supporto, tra cui quella del 37° Stormo di Trapani e del Reparto di Standardizzazione e Tiro Aereo di Decimomannu. Le attività di volo vengono svolte all’interno di spazi aerei dedicati all’addestramento, nell’ambito dei quali saranno svolte attività EW (Electronic Warfare) e SBAD (Surface Base Air Defence); in tale contesto opereranno anche il sistema di comando e controllo/radar SIRIUS del 2° Stormo di Rivolto (Udine) e una componente SAMP-T dell’Esercito Italiano.
Fonte: aeronautica.difesa.it