di Antonio Del Vecchio
Michele Merla (classe 1966), sindaco uscente è considerato da tutti il candidato “scomodo” e per davvero difficile da battere alle prossime elezioni amministrative di San Marco in Lamis, previste, come risaputo, ad ottobre del corrente anno.
Lo è, come ha dimostrato finora, per esperienza politica ed amministrativa e per lungimiranza. Coniugato con Rosanna Cristoforo, avvocata, egli è in politica nelle file di sinistra sin dall’adolescenza. É laureato e fa l’imprenditore.
Ha due figli: Salvo, studente universitario ad Ancona e Francesco, studente al Liceo Scientifico del posto, facente parte dell’II.SS. “Pietro Giannone” . Uguali agli altri le domande rivoltegli durante la nostra intervista.
Secondo i bene informati, Merla è considerato un candidato forte, a prescindere. Lo è soprattutto perché ha alle spalle un partito forte come il PD, quello che ha contribuito in larga misura ad eleggere Michele Emiliano, quale presidente, pure lui per la seconda volta, alla Regione Puglia.
Qual è il compito della politica di un’Amministrazione locale?
Pianificare con competenza e lungimiranza, restare sempre vigili e in ascolto dei bisogni della comunità, creare reti di relazioni ed opportunità a più livelli. Il tutto con un unico obiettivo: il bene collettivo. Siamo chiamati a ricoprire il ruolo di amministratori e credo sia un po’ il sogno di ogni bambino, quello di diventare il sindaco della città in cui si è nati e vissuti. Non è il garantirsi una poltrona o un posto di lavoro, non è una rendita economica: è un atto d’amore spassionato, l’opportunità di mettersi a disposizione della propria terra per contribuire alla sua crescita. La politica deve essere un faro che guida il territorio, soprattutto nei momenti più difficili ed in quei luoghi più periferici come le aree interne. Non è facile essere un politico oggi: bisogna avere abnegazione e coraggio, oltre che la giusta preparazione e la fiducia dei propri concittadini. Non a caso l’etimologia della parola politica viene dal greco “polis”, città. E, come in una famiglia, una comunità è virtuosa se ha un buon padre di famiglia.
Che significa far politica?
Fare politica significa dare e non ricevere. Negli ultimi anni, a livello locale e nazionale, è successo tutto ed il contrario di tutto, creando sfiducia ed allontanamento dei cittadini. Bisogna tornare ad avvicinare la gente alla politica e riscoprire il senso del dovere e dell’impegno. Chi decide di far politica non deve sentirsi “sporco”, non deve essere additato a prescindere. Le persone si giudicano dall’operato, non dalle ideologie o dal facile populismo.
A suo dire, la politica è fondamentale per una città, un territorio, una nazione, è rappresentanza, guida e capacità decisionale. Con le persone giuste si può fare tanto. No, non siamo tutti brutti, sporchi e cattivi. La differenza la fanno solo e soltanto le persone. Per questo è importante per i cittadini scegliere in libertà e coscienza da chi farsi rappresentare e governare. É l’obiettivo della democrazia.
Perché hai scelto di ricandidarti a Sindaco della città?
Perché sono una persona abituata a non lasciare le cose a metà, mi piace completare i percorsi che inizio. Sento forte la responsabilità di dare continuità e compimento al proficuo percorso di rilancio della nostra amata San Marco in Lamis, che è sotto gli occhi di tutti. Dico grazie innanzitutto alla Giunta ed alla coalizione che, con lealtà ed impegno costante e straordinario, mi hanno affiancato in questi eccezionali cinque anni di governo e concesso l’opportunità di correre per la riconferma. Una decisione “naturale” e collettiva di cui vado particolarmente orgoglioso per il clima di fiducia reciproca e per l’entusiasmo nel rinnovo dell’impegno nei confronti della nostra comunità. San Marco in Lamis ha bisogno di questo clima, c’è bisogno di serenità, continuità , concretezza, esperienza e competenza per completare quel salto di qualità socio-economico che abbiamo iniziato più di cinque anni fa con una vera e propria azione di risanamento, a partire dalle casse di Palazzo di Città. Fare il Sindaco non è semplice, si sottrae molto tempo ai propri affetti ed alla propria professione.
Ci sono stati sicuramente momenti difficili, ma fare il Sindaco è un gran bell’impegno che voglio continuare ad onorare con tutto me stesso anche per i prossimi cinque anni. Pronto ad essere nuovamente a capo della mia squadra che in questi anni ha operato con serietà, senso del dovere, competenza e sempre in silenzio e con discrezione. In caso di affermazione, quali sono le principali cose che vorresti fare a favore della comunità? Certamente partiamo con un vantaggio rispetto a cinque anni fa, quando al nostro insediamento trovammo grossi problemi amministrativi, economici e finanziari. Ci siamo subito rimboccati le maniche ed abbiamo lavorato giorno per giorno per la nostra San Marco, ridandole slancio, fiducia e prospettive.
Quali sono i punti forti del suo programma amministrativo?
Come affermavo poc’anzi, va data continuità all’azione politico-istituzionale portata avanti dalla nostra Amministrazione con i tanti cantieri per opere pubbliche da decine milioni di euro, la maggior parte frutto di partecipazione a bandi regionali ed europei, che hanno migliorato la vivibilità e l’aspetto urbanistico della nostra città. Indubbiamente San Marco deve puntare ad avere una dimensione extraterritoriale a cominciare dalla cultura e dal turismo che passano dalla valorizzazione dei nostri tratti distintivi come i riti del fuoco, i camminatori della Via Francigena, il Convento e la Biblioteca di San Matteo, i percorsi naturalistici, la Grotta di Montenero, i percorsi ciclopedonali, il Parco dei dinosauri, i dolci ed i prodotti da forno, il piano di insediamento produttivo di Borgo Celano.
Tutti questi elementi devono diventare veri e propri simboli attorno ai quali costruire una strategia di promozione del nostro territorio accompagnata da una rete di servizi di qualità, con nuove possibilità di investimento per i privati e opportunità lavorative per il settore produttivo. Il compito di un Sindaco e della sua Amministrazione è quello di far crescere e favorire il benessere sociale ed economico della sua comunità, con l’obiettivo di far sviluppare un circuito di economia sana. E non uso il termine sana a caso, perché pilastro di questo territorio deve essere la consapevolezza della cultura della legalità, del rispetto, della bellezza. Dobbiamo essere i promotori del nostro sviluppo.
Quali gli obiettivi portanti?
Ripartire dalla voglia di riscatto e non ripetere gli errori del passato. Sono questi gli elementi per rendere San Marco più vivibile per i cittadini ed accogliente per i turisti. Credo, anzi crediamo, fortemente nella riqualificazione urbanistica, soprattutto delle periferie, per le quali abbiamo intercettato numerosi finanziamenti da utilizzare per rendere più funzionali e fruibili gli spazi di aggregazione per i residenti, a lungo abbandonati. La San Marco del futuro guarda con occhio particolare ai bambini ed alle loro famiglie, garantendo istruzione e formazione in spazi idonei ed accoglienti. Immagino una comunità inclusiva, dove nessuno resti indietro, dove le generazioni siano solidali tra loro, dove la saggezza ed il tempo libero dei più anziani diventino energie vive a supporto della crescita dei più giovani.
Una San Marco green, innovativa, a misura d’uomo; una città smart al passo con i tempi, dove l’essere lontano da una grande città non sia più un problema, ma un valore aggiunto. Un’opportunità anche per chi, a malincuore, ha scelto di andare via e non vede l’ora di tornare a casa mettendo a disposizione il proprio bagaglio professionale.
È questo il percorso che abbiamo tracciato in questi anni ed è su questa strada che vogliamo continuare a camminare, a seminare, a crescere. Ci sono tutti i presupposti e le opportunità finanziarie per farlo nei prossimi cinque anni. Tutt’insieme – ha concluso con foga e decisione.