L’omaggio di don Matteo Ferro all’amico e confratello don Michele La Porta che lascia la comunità pastorale “San Bernardino-Addolorata” per guidare la BMV Incoronata di Borgo Celano.
A don Michele…
Eccoci qui, caro don Michele, questa sera, ci siamo riuniti per lodare insieme a te il Signore nel giorno del tuo compleanno e per ringraziarti del tempo che hai vissuto in mezzo a noi prima come Vicario Parrocchiale e, negli ultimi mesi, come Amministratore.
Per te da domani è un tempo di cambiamento, di ripartenza che vorrai vivere nella fede in Gesù che ti ha chiamato, ti ha scelto e ti ha inviato a lavorare nella Chiesa come pastore e guida.
Sinceramente, come tu ben sai, un po’ mi dispiace perché non lavoreremo più insieme, gomito a gomito, nella stessa comunità, ma al dispiacere sopraggiunge un sentimento di gioia e gratitudine perché finalmente realizzi ciò che hai sempre sognato: fare il Parroco.
Quando con l’Arcivescovo a luglio ci siamo confrontati sul nuovo anno pastorale, e mi ha chiesto anche di te, non ho esitato un attimo a dire: don Michele ha lavorato bene ed è giusto affidargli una Parrocchia.
Forse doveva andare cosi, o era tutto scritto in mente Dei (nella mente di Dio)? Chi lo sa! quello che so è che il tuo trasferimento è segno tangibile che Dio ha fiducia in te, e che, con la tua determinazione, saprai ricominciare in un nuovo ambiente e con nuove persone.
Il cambiamento, per te come anche per me, è segno concreto della tua appartenenza al Signore; sì, perché un sacerdote non si appartiene e non appartiene alla sua gente, se non per fede.
Caro don Michele, in pedagogia si parla molto di cogliere l’opportunità nelle situazioni della vita. Io in questi ultimi mesi ho colto tante opportunità, e ringrazio Dio, e le ho colte, anche guardando alla tua persona, che riassumo in tre atteggiamenti.
Credo che sei una persona semplice, dedita all’ascolto e dall’animo buono.
Semplice nel senso che vivi il tuo sacerdozio con tanta semplicità, senza tanti problemi o ragionamenti, ovviamente questo viene dalla fede in Gesù, ma con quella semplicità che ti contraddistingue.
Dedita all’ascolto, nel senso che sai metterti in ascolto con serenità e pazienza, dando consigli semplici ma pratici.
Di buon animo, perché ho visto in te il prete buono, il prete che è disponibile verso tutti soprattutto nella relazione con i piccoli e gli anziani.
Queste tre qualità cercherò di farle mie per cogliere quell’opportunità che mi permetterà di andare avanti nel campo della Chiesa.
Che dirti, infine, non mi va di spendere paroloni che poi lasciano il tempo che trovano, ma spero solo che questo mio breve pensiero, sia per te un segno della nostra amicizia, stima e fraternità presbiterale.
Queste per me non sono parole di circostanza, ma che vengono dal cuore con quella sincerità che ha caratterizzato la nostra esperienza ecclesiale.
Infine caro futuro Parroco io non so cosa ti ho potuto donare, spero solo di non averti fatto mai sentire un vice.
Il mio augurio è che nel tuo ministero ti aggrappi sempre al Signore che ha scommesso su di te.
Ti aiuti la nostra Vergine Addolorata, San Bernardino e il servo di Dio d. Matteo Nardella, perché tu possa essere sempre meno Don Michele e sempre più alter Christus.
don Matteo Ferro