“Sui pedali del cuore”: alla fine di un viaggio
di Mario Ciro Ciavarella Aurelio
Cosa si può dire/pensare/fare quando si hanno notizie che parte dell’umanità soffre? Soprattutto quando questa parte è una delle tante conoscenze che abbiamo fatto lungo la nostra esistenza? Si medita, prima di tutto. Si pensa e si cerca di capire il Senso del Mondo.
L’abbiamo fatto chissà quante volte, ma mai come quando si è quasi coinvolti direttamente. Non abbiamo avuto il dono dell’immortalità e nemmeno la capacità di risolvere tutti i problemi, ma possiamo “comunicare a distanza”. Dando una mano con il nostro operato, anche lontano da un letto, dove un sofferente chiede di essere aiutato.
Lo facciamo come possiamo!!!
Come ha fatto Antonella Scarano nei giorni scorsi, per sostenere moralmente l’amica Carmela che sta lottando caparbiamente contro un nemico che spesso ci colpisce all’improvviso. E ci fa compagnia per anni.
E lo ha fatto pedalando per centinaia di chilometri sulle strade del nostro Gargano, facendo giungere la voce all’amica Carmela di tanti garganici che hanno sostenuto Carmela lanciando i loro messaggi di speranza e sollievo. Alcuni hanno avuto esperienze simili a quella di Carmela, vissute in modo diretto o indiretto.
Spesso la nostra mente è un’ottima medicina per pilotare i nostri “buoni propositi” verso il bersaglio da centrare: ci aiuta a vivere meglio, e ci battiamo ad armi pari!! E intanto ci stiamo battendo. Finché c’è vita, si vive!! I chilometri macinati da Antonella erano come tante terapie di nuova generazione da sperimentare.
Terapie da trasmettere a chi ne abbia bisogno. Fatte da pensieri, opere e buone intenzioni. Come quando si prega. Non sappiamo se e quando le nostre suppliche avranno un esito positivo. Spesso sono punti interrogativi che non trovano risposta. Ma a volte si apre uno sprazzo di luce. Che ci indica dove giungeranno richieste e preghiere. Guardare il sole o la luna, si ha a volte la sensazione che lì ci siano entità che non aspettano altro che essere chiamate.
Da quello che ci ha raccontato Antonella, spesso durante il suo viaggio si è trovata in posti quasi deserti. Nemmeno un’auto è transitata per ore. Come se ci fosse stata una regia che avesse deciso che in quei momenti non si doveva pedalare, ma ammirare. Lontana da rumori “civili”.
La presenza umana in alcuni di questi luoghi, in quei momenti, come se non fosse stata accettata dal resto del creato. Ma una sola persona doveva occupare quella strada o quei sentieri. Come se i pensieri di Antonella dovessero posizionarsi accanto a quelli di Carmela: diventare una sola mente dove possano convivere due esistenze. Una forma di resilienza estrema.
Abbiamo la capacità di assorbire le gioie e i dolori degli altri. Di vivere in un connubio straordinario, dove la materia e lo spirito cercano di fondersi. E chissà se in quei momenti non ci siano dei veri e propri punti di contatto tra due persone che si sentono vicine, con obiettivi comuni.
Come certi mentalisti: che riescono a influenzare le nostre scelte. Alla fine di tutto, c’è spesso il nostro cervello, che “decide” per noi. Come quando si scrive. Le tante lettere di incoraggiamento scritte da persone che Antonella ha incontrato sulle strade del Gargano, potrebbero avere uno strano potere terapeutico di inoculare quelle parole nelle ossa e nelle menbra di Carmela!! Tutto è possibile!!
Come un aiuto che possa entrare nella mente dei sofferenti, e agire!! Per sedare. E imprimere solo sensazioni di benessere. La storia degli uomini è piena di episodi dove la Parola dà Vita! Non solo nel cristianesimo ma anche nelle altre religioni ci sono episodi di vita terrena beatificata da uomini inviati da dio.
Alla fine di “Sui pedali del cuore” abbiamo avuto la conferma che l’umanità ha anche la qualità di vivere e far vivere con esempi straordinari. Fatti di sofferenze condivise e permeate da tantissime buone intenzioni. Che spesso ci danno quella spinta in più per raggiungere il traguardo con ottimismo. E speranza…