“Ancora non mi parli”, poesia di Alexis ricca di pathos e di reconditi sentimenti (recensione)
di Antonio Del Vecchio
In questo nuovo suo componimento Alexis ritorna ad essere essenziale nei concetti e scorrevole nella forma, sciolta ed empatica.
E non può essere diversamente, perché ad ispirarlo è l’amore, quello di coppia che lo tiene unito alla lei nella vita reale e nella fantasia nostalgica. Ad aleggiare su di essa non sono tanto le parole che pure sono belle e piacevoli per i cuori che si amano, quanto i silenzi, cadenzati e talvolta anche bruschi.
Sembra un po’ Quasimodo, ma non lo è, perché il suo dire è semplice e di facile interpretazione, come d’altronde sono i suoi sentimenti che resistono sempre anche quando tra lui e lei si affaccia l’incomprensione spesso causata dalla quotidianità che tutto appanna e divora. Tuttavia, loro resistono e lasciano che la bufera passi senza lasciare strascichi dolorosi e minanti. Si spiega così il perché del titolo de (l’) “Ancora non mi parli”, seppure si sa quello che si prova.
Comunque sia, leggiamo e gustiamoci la poesia!
Ancora non mi parli
Ancora non dici
niente, ma sai.
Quando mi guardi
vedi che ti amo.
È un amore chiuso
in me.
Non posso toccarti,
ma nulla cambia.
Il pensiero di te è
costante.
Tu non mi parli
e io aspetto.
“Ti amo anch’io”
saprai dirmelo.
La quiete del cuore
ci pervaderà tutto.
Non è una pia
illusione.
Alexis, poeta sammarchese