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Con Tiziano Sindaco Bene Comune: «La famiglia al centro di un nuovo welfare generativo»

La famiglia, come ben si sa, è il nucleo fondamentale di ogni società. Sposando in pieno il concetto di sussidiarietà e riconoscendo alla famiglia la prima e piena autonomia nella cura dei suoi componenti, imposteremo le politiche sociali innanzitutto come supporto alle famiglie e alla persona.

Queste le nostre proposte:

• lotta alla violenza di genere nei confronti delle donne
• consultori per una maternità e paternità consapevole e responsabile a supporto delle giovani coppie
• momenti di formazione genitoriale, con le varie organizzazioni (associazioni del terzo settore, parrocchie, ecc.) che operano sul territorio
• favorire l’accesso e la fruizione dell’asilo nido, oltre a parchi-gioco per bambini e ludoteche
• supporto per l’orientamento scolastico (dalla primaria all’università)
• contrasto delle devianze giovanili e delle tossicodipendenze coinvolgendo e sostenendo le soprattutto famiglie
• riapertura di una struttura, anche minima, di centro per l’impiego (ufficio collocamento) in modo da implementare concretamente politiche attive per il lavoro, soprattutto per i giovani
• accordi e protocolli di intesa con associazioni nazionali di famiglie, professionisti, imprese del terzo settore che operano nel campo della disabilità (soprattutto per le persone con problemi gravi quali autismo, alzheimer, ecc), nella convinzione che, oltre all’aiuto diretto alle persone interessate, sia fondamentale aiutare le famiglie di queste persone
• anche per la cura degli anziani, un aiuto concreto e particolare bisogna darlo alle famiglie, attraverso i servizi domiciliari e l’incentivazione di imprese del terzo settore per servizi individuali (badanti, OSS, ecc.)
• apertura di un reparto UDT (Unità di Degenza Territoriale) per l’assistenza intermedia di pazienti che non trovano posto nei reparti ospedalieri
• RSA diffusa: ricoverare i pazienti a domicilio (non si tratta di assistenza domiciliare ma di un vero ricovero domiciliare) attraverso una centrale operativa che sorveglia i pazienti in videosorveglianza ed offre gli stessi servizi ospedalieri
• una città cardioprotetta : formazione capillare di pronto intervento rivolta ai cittadini, attraverso scuole ed associazioni anche sportive, e rete di defibrillatori
• taxi sociale che vuol dire: promuovere l’autonomia delle persone a rischio di emarginazione, supportandole nelle funzioni che non sempre sono in grado di espletare e facilitarne l’inserimento nel proprio contesto sociale; sostenere le persone in stato di sofferenza per ragioni sanitarie o sociali, accompagnandole da medico o presso strutture ambulatoriali ed ospedaliere
• segretariato sociale per fornire informazioni e supporto nel disbrigo di pratiche presso i vari uffici
• rete digitale di tutti i servizi socio-sanitari

Il tutto sarà improntato ad una concezione moderna e dinamica di welfare, il cosiddetto welfare generativo già sperimentato in molte realtà avanzate: ( definizione) un welfare, cioè, che non mira alla pura assistenza o “redistribuzione”, ma che “produce” ed è “in grado di rigenerare le risorse (già) disponibili, responsabilizzando le persone che ricevono aiuto, al fine di aumentare il rendimento degli interventi delle politiche sociali a beneficio dell’intera collettività”, chiamando in causa forze politiche, imprenditoriali, sindacali e culturali.

In tal modo chiunque è beneficiario di una forma di sussidio viene responsabilizzato a rendere alla collettività tale sussidio in forma di prestazioni lavorative secondo le proprie competenze e/o possibilità. Chi riceve un sussidio così non sarà più un mero “assistito” ma parte integrante del tessuto produttivo con benefici alla collettività ma anche alla persona che si sente utile e non un peso.

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