San Marco possiede beni culturali ed ambientali, come pochi altri comuni del nostro territorio, che possono essere opportunamente valorizzati sia da un punto di vista culturale ed ambientale che turistico:
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tremila ettari di demanio civico, in buona parte boschi di notevole valenza ambientale e turistica ma anche con grandi possibilità economiche.
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doline e grotte, tra cui quella di Montenero
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una fitta ragnatela di dimore rurali (i pagghjare che, al pari di altre simili costruzioni arcaiche come i nuraghi in Sardegna, possono essere fonte di attrattiva turistica)
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il Convento di San Matteo con la sua enorme mole di beni culturali: libri antichi (e non solo), paramenti ed oggetti sacri, testimonianze della devozione popolare (oltre 500 ex voto di notevole pregio anche artistico), una notevole raccolta archeologica ed altre emergenze artistiche di vario genere
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il Convento di S. Maria di Stignano con la sua architettura, il suo chiostro e la sua storia in relazione anche alla Transumanza
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la Valle degli Eremi
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la vicinanza con la dolina di Pozzatina ed il Sentiero dell’Anima
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il centro studi Leonardo Sciascia
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la Fondazione Soccio
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l’archivio e la biblioteca di testi rari locali di Tommaso Nardella
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la biblioteca, con le sue collezioni di classici soprattutto, del Liceo Giannone
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il centro studi sull’emigrazione CDEC con annesso centro studi dedicato a Joseph Tusiani
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associazioni per la valorizzazione delle Fracchie e delle altre tradizioni
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una banda e tante realtà musicali
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il museo dei Dinosauri …… e tanto altro se pensiamo anche alla bellezza della nostra cittadina così ricca di verde pubblico e con un centro storico da valorizzare.
La nostra idea è mettere in collegamento tutto questo patrimonio e tutte queste risorse umane e, secondo il nostro progetto che chiameremo Rete Francigena, tutto deve ruotare attorno al ripristino del percorso storico della Via Francigena.
Come è noto il centro abitato della nostra cittadina è stato escluso dal percorso ufficiale, approvato dalla Regione, del tratto meridionale della Francigena tra San Severo e Monte Sant’Angelo. L’amministrazione comunale uscente, pur avendo approvato il DPRU (Rigenerazione Urbana), incentrato sulla Via Francigena e pur avendo sostenuto la realizzazione dell’Arco dell’arch. Saracino in piazza Europa, che vuole testimoniare proprio il passaggio dei pellegrini nella nostra città, non ha fatto quanto dovuto per correggere questo clamoroso falso storico.
Il progetto prevede:
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messa in sicurezza dei tratti della statale 272 con la creazione di una pista ciclabile e pedonale con fondi europei vista la rilevanza attribuita dall’Europa a questo percorso che testimonia una base storica della comunità europea
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percorsi escursionistici, aree pic-nic e campi da bocce nel bosco Difesa San Matteo, recupero della vecchia caserma dei vigili campestri e possibilità di attrezzature di accoglienza e ristoro sostenibili
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sostegno dell’iniziativa di un centro studi e museo della Transumanza: ci sono in piedi proposte di operatori in tal senso che vanno sostenute ed incoraggiate, mettendo a disposizione strutture come l’edificio San Domenico Savio, la scuola materna di Borgo Celano, l’ex orfanotrofio Santa Chiara
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ampliamento del Museo dei Dinosauri con una Cittadella delle Scienze (strutture leggere per laboratori interattivi – non la semplice visione di video e sagome- di fisica, chimica, biologia, scienze della terra, orto botanico)
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museo etno-antropologico e della civiltà contadina incentrato sulle tradizioni e sulle Fracchie
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Ponte delle generazioni mediante data-base e canale di interazione con i Sammarchesi fuori sede, emigrati all’estero e all’interno
La realizzazione del progetto Rete Francigena sarà affidata ad una Consulta con rappresentanti dei diversi stakeholders.