Il 14 settembre la presentazione del volume “La Vadda de Stignane” di Grazia Galante
Patrocinato dal Comune e dall’Associazione AUSER di San Marco in Lamis, verrà presentato martedì 14 settembre alle ore 18.00 presso la Biblioteca comunale, il volume “La Vadda de Stignane e altri canti popolari di San Marco in Lamis” della nota ricercatrice di cultura popolare, Grazia Galante. Interverranno l’etnomusicologo prof. Franco Nasuti e il Presidente del Conservatorio di Foggia prof. Saverio Russo.
di Luigi Ciavarella
Si tratta del secondo volume, pubblicato alla fine del 2020 presso l’editore Pacilli, – e quindi presentato con ritardo a causa del Covid 19 – che continua a indagare le profondità nascoste delle nostre radici musicali. Un vasto campo che l’Autrice, con incommensurabile passione, libera dalla polvere del tempo per affidare alle nuove generazioni e a quelle presenti i risultati della sua ricerca. Una ricerca che parte da molto lontano, che occupa uno spazio temporale molto vasto, che scava in un tempo in cui i canti venivano trasmessi oralmente, quindi di difficile ricerca, di cui Grazia si è fatta interprete con encomiabile pazienza.
Quindi un patrimonio dalle proporzioni gigantesche. Per la prima volta viene portato alla luce una quantità impressionante di canti, di melodie, di narrazioni che sono di una bellezza unica, che investendo ogni settore della quotidianità di allora, ne esaltano i particolari. Dai canti da ballo (non a caso il libro si apre con “Quanne abballa lu ricce e lla cistunia”) per proseguire con i canti comici e satirici e via via anche con altri di uguale importanza, come per esempio i canti rivolti alle donne di paese, l’emigrazione (con risvolti anche ironici e maliziosi), i canti di lavoro, fino a concludersi con i canti politici (che i candidati sindaci e le loro pattuglie di questi giorni farebbero bene a visitare, se non altro per scoprire la bonaria ed esilarante atmosfera che vi regnava in quei tempi), non prima però di aver dato voce ai canti cosiddetti vari dove troviamo canti d’amore di una bellezza rara.
Sono schegge provenienti dal passato remoto che tornano a vibrare nel nostro presente, che, emozionandoci, sembrano volerci invitare a guardare con rispetto alle nostre radici, all’ unità come al senso di comunità anche se spesse volte ci sfugge.
Un libro che andrebbe letto e studiato (come altri della stessa Autrice, d’altronde) nelle nostre scuole alla pari di un libro di storia per i grandi valori che trasmette. Un testo, che grazie alle partiture musicali del m° Michelangelo Martino, le formazioni musicali del paese, quelle più sensibili a queste tematiche, potrebbero attingervi per dare un quadro più compiuto alla materia.