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Lucia La Riccia (Bene Comune): la passione politica, la dirigenza negli enti locali e l’amore per San Marco in Lamis

Lucia La Riccia, candidata consigliera nella lista di Tiziano Paragone, sindaco. Dopo anni di lontananza, si riaffaccia sulla scena politica.

Come mai questo ritorno e la scelta di appoggiare Tiziano Paragone?

Il ritorno in politica perché è un’attività coinvolgente che mi ha sempre affascinata. Oggi, da dipendente comunale ho una consapevolezza diversa e più matura del ruolo, delle problematiche e delle potenzialità che i comuni hanno. Per quanto riguarda la scelta di appoggiare Tiziano, ricordo che una mattina ho trovato un messaggio Whatsapp in cui mi invitava ad un incontro con altre persone. Ho deciso di andarci per educazione, per non snobbare l’invito, pensando che sarebbe stato l’unico. Dopo due ore ne sono uscita entusiasta con la gioia di aver trovato persone disinteressate e con idee coraggiose per San Marco, persone passionali, espressione di un progetto che mette al centro tutto ciò che è il “BENE COMUNE” inteso come cittadini, territorio, denaro pubblico, salute pubblica.

Di cosa ti occupi nel comune dove lavori? Sono un funzionario con funzioni dirigenziali. Lavoro in due comuni, in realtà. In uno sono Responsabile del Settore Affari Generali, compresi anche i Servizi Sociali e il Contenzioso. In un altro, sono Responsabile Economico Finanziario, quello che in gergo viene definito il “ ragioniere capo” , con l’interim agli Affari Generali. In sintesi, sono a capo di tre settori.

Come si coniuga il tuo lavoro con l’attività politica? Sicuramente, conoscendo da dipendente la macchina amministrativa, fatta di norme e procedimenti molto complessi, è come se avessi una bussola tra le mani. Se dovessi diventare un amministratore, saprei in che direzione andare per riuscire a dare un contributo, non indifferente, in termini di risposte ai bisogni e alle aspettative dei cittadini. La mia esperienza lavorativa è come una bussola che mi indica la strada. E’ importante per un amministratore averne una, perché senza si navigherebbe a vista non sapendo in che direzione andare, senza una destinazione precisa, lasciando i cittadini in balia di un disagio socio-economico evidente e che, a mio avviso, non si era mai visto prima, fino ad ora.

Quali sono le priorità da affrontare, secondo te?

Mi preoccupa parecchio il disavanzo di 8 milioni di euro con cui si è chiuso il rendiconto 2020. Occorre capire quali siano i reali crediti e debiti del comune e a che punto è il risanamento del bilancio. Bilancio che, a mio avviso, non è affatto risanato e potrebbe rischiare un secondo dissesto. Intanto, posso dire che aver dichiarato il dissesto nel 2015 ha evitato l’implosione del bilancio, non si poteva fare altrimenti! E trovo spiazzante che nessun programma amministrativo ne parli, come se si volesse ignorare il problema o non si fosse consapevoli della gravità. Mi piacerebbe, su questo tema, che ci fosse un confronto tra i candidati sindaci e tra i candidati consiglieri. Ancora, occorre riprogettare tutto il sistema di monitoraggio e riscossione dei tributi locali perché un comune che incassa è come un padre che riesce a dare ai suoi figli tutto ciò di cui hanno bisogno. E poi, bisogna reperire fondi per le opere di investimento, intervenire sul sociale con il coinvolgimento degli enti del terzo settore, grazie ai quali si avrebbero servizi più rispondenti alle reali necessità del territorio e un risparmio notevole sui costi di affidamento dei servizi, e la trasparenza; informare di tutto i cittadini perché non dobbiamo dimenticare che noi, amministratori e dipendenti comunali, gestiamo soldi pubblici e siamo responsabili del soddisfacimento dei bisogni primari della comunità. Il disagio dei cittadini non deve rimanere inascoltato. I temi da sviluppare sono tanti, ma prima occorre mettere mano al bilancio.

Un pensiero per il tuo candidato sindaco.

Tiziano, è un uomo dalle idee lungimiranti, concreto, un ottimo coordinatore del gruppo e molto attento all’ascolto, un primus inter pares. Tutte qualità indispensabili per un amministratore che deve indirizzare un gruppo di lavoro e la macchina amministrativa. Tiziano è la DISCONTINUITÀ. E’ ciò che serve in questo particolare momento storico per risollevare le sorti di un paese fatto di gente inascoltata il cui disagio si manifesta nel senso di insoddisfazione di cui si parla continuamente. Oggi ci sono gli slogan e gli appelli che invitano alla continuità. Io dico che la continuità è la strada da percorrere se quella percorsa finora ha portato benessere, sviluppo, coesione, buone prospettive per il futuro. E oggi, rispetto agli ultimi 10 anni, si è assistito solo a degrado, impoverimento, totale mancanza di trasparenza amministrativa. Stiamo venendo fuori da una pandemia che ha messo a terra tutto il tessuto socio – economico e produttivo nazionale i cui riflessi si sono visti nelle singole realtà territoriali. Questo è il momento di amministrare con lungimiranza, con la piena conoscenza della macchina amministrativa, guidata da un sindaco concreto, dalle idee lungimiranti e ottimo coordinatore di una squadra fatta di tecnici in grado di districarsi tra le norme e le difficoltà, cercando di cogliere più opportunità (in termini di fondi) possibili. 

Per descrivere la realtà amministrativa comunale di oggi, con una metafora, posso dire che stiamo percorrendo una strada dissestata che rischia di rompere ancor di più quel poco che è rimasto di una macchina già lenta, poco prestante, poco funzionale. Occorre che questa macchina prenda un’altra direzione, con coraggio; serve una sterzata per imboccare altre strade. Tiziano è quel guidatore, in grado di percorrere nuove strade, che può dare un’ inversione di marcia e un’ accelerazione, con a bordo dei passeggeri (la sua squadra) che credono in lui e sono pronti ad affiancarlo in tutto. NOI ci siamo e ci crediamo, con coraggio!

In bocca al lupo.

“Viva il lupo”.

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