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Rigurgiti fascisti a San Marco in Lamis, le parole di condanna di politica e società civile

Durissime  le parole di condanna della politica e della società civile del luogo rispetto alla frase e ai simboli fascisti apparsi questa mattina sulla facciata della Chiesa Madre di San Marco in Lamis.

«Questa notte la nostra comunità è stata ferita e al risveglio, sul muro della sala della comunità don Bonifacio di piazza Oberdan (Oratorio), abbiamo trovato simboli fascisti e scritte inneggianti alla violenza contro i comunisti e la CGIL. Immaginiamo che il riferimento sia alla manifestazione che ieri si è svolta a Roma a sostegno della CGIL e contro gli estremismi, in risposta ai fatti della scorsa settimana». 

A dirlo sono i sacerdoti e la Comunità Pastorale Ss. Annunziata-Sant’Antonio Abate-Santa Maria delle Grazie. «In una comunità – aggiungono –  il noi viene prima dell’io, il bene di tutti prima del bene del singolo e noi non possiamo che ribadire la nostra adesione a tutte le regole sociali che salvaguardano la salute del singolo e della collettività; come comunità educante, inoltre, diciamo il nostro no deciso ad ogni forma di estremismo e di violenza. Le opinioni e le idee diverse si confrontano nei luoghi istituzionali e sociali e nella dialettica democratica, rispettosa delle persone e dei luoghi. Non sappiamo se chi ci ha lasciato queste scritte abbia voluto simbolicamente colpire anche la Chiesa o semplicemente abbia scelto una parete grande, facile da raggiungere e visibile a tutti. Di sicuro, è grave che l’apologia alla violenza ed al fascismo sia stata posta sulla parete della sala che noi abbiamo dedicato e ristrutturato per i ragazzi e per i giovani. Ancora una volta, ribadiamo che non è questo lo stile che vogliamo lasciare ai nostri piccoli: vogliamo, e sogniamo, un mondo in cui la diversità ed il dialogo siano valori condivisi, desideriamo una comunità, civile ed ecclesiale, che sappia confrontarsi, discutere su idee diverse ma nel rispetto reciproco. L’episodio che è accaduto è grave, ma non fermerà la nostra voglia di costruire un mondo migliore per tutti, per i piccoli in particolare, fondato sul rispetto delle regole della convivenza sociale. Siamo disposti al confronto con chi non condivide le scelte del Governo e a cui noi abbiamo aderito per il bene di tutti, ma chiediamo che il confronto si svolga alla luce del sole e nel rispetto di tutti. E per tutti le nostre porte rimarranno aperte – concludono -, perché siamo e saremo casa accogliente per tutti».

Ferma disapprovazione anche da parte del sindaco Michele Merla: «Vergogna.  Chi ha compiuto questo vile gesto dovrebbe vergognarsi a lungo. Sono esterrefatto: calpestare in questo modo la storia, la Costituzione. “L’apologia di fascismo” è un reato. Oggi non contano le bandiere politiche: tutta la comunità deve sentirsi offesa e prendere posizione contro questi gesti ripugnanti. San Marco in Lamis non è questo, San Marco dice con forza NO a qualsiasi forma di fascismo. Noi puliremo la facciata della chiesa, non so se voi riuscirete a ripulire le vostre coscienze».

Per il consigliere comunale ed ex parlamentare Angelo Cera: «È un gesto da condannare senza se e senza ma, sebbene fatto da cretini in cerca d’autore. Non mi risulta che a San Marco ci siano gruppi fascisti organizzati, ma è da sottolineare come la Città sia precipitata nella disperazione. È necessario e prioritario ricostruire il tessuto sociale di questa Città, recuperando il senso della “cultura” a 360 gradi».

Forte preoccupazione, infine, è stata espressa dalla Federazione Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Foggia per le infamanti scritte apparse sul muro della Chiesa Madre di San Marco in Lamis. «Disegnare svastiche, augurare la morte ai comunisti che hanno rappresentato e rappresentano un baluardo a difesa dei diritti e della Costituzione nata dalla Resistenza, alla Cgil, la più grande organizzazione sindacale già duramente colpita pochi giorni fa da forze dichiaratamente fasciste a Roma, non può passare sotto silenzio. Ancora più grave che questo attacco avvenga il giorno dopo la grande manifestazione svoltasi a Piazza San Giovanni e che ha visto la partecipazione di oltre centomila persone. Ci auguriamo che al più presto venga fatta piena luce sull’accaduto e i colpevoli di questo scellerato gesto, puniti. Il fascismo e la sua apologia devono essere contrastati in ogni occasione, anche in quelle che possono sembrare delle semplici bravate. Bisogna prosciugare definitivamente il brodo di coltura in cui prosperano vecchi e nuovi rigurgiti del ventennio».

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