Serata con gli Americani partecipata e ricca di pathos a Rignano Garganico

di Antonio Del Vecchio

Si è concluso con applausi senza fine e le lacrime agli occhi il preannunciato incontro di ieri sera tra la comunità di Rignano e i suoi ospiti americani.

Come risaputo, questi ultimi sono originari di questi luoghi, nonché eredi di quarta generazione di Giuseppe Scipione Del Vecchio, emigrato dal paese nel 1912 e mai tornato. Si tratta di Jeremy Spurlock Del Vecchio e della sua famiglia, comprendente la moglie e tre figli, cittadini residenti da qualche settimana in paese.Non a caso a commuovere la platea della rinascimentale Chiesa matrice, quasi piena fino all’ultimo posto anti-Covid, è stato il canto finale di ringraziamento al Signore in lingua inglese ben intonato e partecipato dai cinque componenti la famiglia.

Ecco la cronaca. Si è cominciato subito con gli interventi di saluto dei padroni di casa, ossia il parroco don Santino Di Biase e il sindaco Luigi Di Fiore. Entrambi hanno espresso a loro modo e competenza la piena disponibilità verso l’accoglienza e l’integrazione. Chi scrive, si è soffermato, invece, sulla corrispondenza intervenuta tra il 1912 e il 1916 tra l’emigrato e la sua famiglia, sottolineando le frasi di scherzo-ironia adoperate dall’autore ed altre particolarità della forma-contenuto. Matteo Coco, prof. di lungo corso ha come dire fatto il quadro della situazione raccontando le fasi salienti dell’emigrazione italiana negli Usa, citando gli emigrati più illustri in ogni campo dello scibile e dell’azione, come Garibaldi, Amerigo Vespucci, Alfieri, Toscanini, Fiorello La Guardia, Joseph Tusiani e tanti altri.

Il tutto, sapientemente commentato e moderato da Saverio Serlenga, giornalista e regista dei lavori, assieme ad Angelo Del Vecchio, giornalista pure lui e presidente del Circolo Culturale “Giulio Ricci”. Quindi è stata la volta dello Spurlock che con puntiglio ha parlato della sua esperienza e del suo coinvolgimento culturale ed emotivo sul tema, sapientemente interpretato da una traduttrice ed interprete super, come Rosaria Teresa Tenace, originaria di San Marco, ma in America da lunghi decenni, come di seguito si dirà.Sono state proprie le parole ben interpretate dal festeggiato a commuovere e a coinvolgere maggiormente l’uditorio, che ha interrotto e salutato il suo dire con lunghi e scroscianti applausi, come si evince dal video.

Commovente anche i saluti finali con i cugini Del Vecchio. In primis, Domenico e Pinuccio, nipoti del capostipite Del Vecchio, con il figlio Matteo e gli altri congiunti , venuti appositamente da Sant’Elpidio, città marchigiana di effettiva residenza. In sala c’era pure la giovane Giovanna Pazienza, interprete della prima ora ed assidua accommpagnatrice degli interessati. Infine, per tutti è stata scattata una foto-ricordo di gruppo che la dice lunga sul sangue che intercorre tra il paese e l’America, di cui si snocciolerà il tutto in un apposito libro.

N.B. Ecco le notizie su Tenace, la vera protagonista della serata, dopo gli ospiti: Rosaria Teresa Tenace: “Emigrata da San Marco in Lamis negli Stati Uniti d’America all’età di sedici anni, vive e opera nel Connecticut, tra Boston e New York. Forte di due lauree, ha insegnato italiano al Manchester Community College di Manchester, Connecticut, al College di Allegheny Campus a Pittsburgh, Pennsylvania, e ESL (English as a Second Language) all’Università di Pittsburgh. Ha fatto la hostess di volo per circa dieci anni con la Northwest Orient Airlines, visitando molti paesi del mondo. Ha lavorato per circa sette anni all’Ufficio Vice Consolare Onorario del Connecticut, dove ha curato i contatti diplomatici tra i nostri connazionali e le varie istituzioni italiane. Attualmente gestisce l’attività di libera professionista nel campo di traduzioni e interpretariato e notarili. La Frommer’s ha pubblicato la traduzione di due suoi libri: Italian Phrase Finder & Dictionary e Phrasebook & Culture Guide”.

 

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