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La grande poesia di Dante parla per immagini

A distanza di 700 anni dalla sua morte Dante continua a meravigliare

Ad alcuni studenti del Liceo Scientifico dell’Istituto “Pietro Giannone” di San Marco in Lamis, accompagnati dalla Prof.ssa Carla Bonfitto, è bastato pochissimo per entrare nella Divina Commedia e immaginare “il non detto”.

È accaduto il 17 dicembre 2021 presso la Biblioteca “La Magna Capitana” di Foggia in occasione dell’inaugurazione della mostra “Visibile parlare” dedicata all’illustrazione della Divina Commedia dal Cinquecento ad oggi e visitabile fino al 21 gennaio 2021.

A fare gli onori di casa è stata la dott.ssa Gabriella Berardi, direttrice della biblioteca, che ha introdotto l’evento e ha guidato il pubblico presente nella visita alla mostra.

Un invito importante per incontrare anche l’artista multidisciplinare Felice Limosani, originario di Rignano Garganico e ospite di rilievo dell’evento ripreso dall’emittente locale Teleblu e presentato dal giornalista Enrico Ciccarelli.

Esperto innovatore delle digital humanities, Felice Limosani ha illustrato la sua ultima opera dal titolo “Dante il poeta eterno”, attualmente visitabile presso il complesso monumentale di Santa Croce in Firenze.

La Commedia, grazie al progetto culturale di Felice Limosani, diventa un libro vivente attraverso la digitalizzazione delle 135 tavole della Divina Commedia illustrata da Gustave Doré. Un racconto che sicuramente sollecita i sensi attraverso immagini animate e illuminate che si muovono nella Cappella Pazzi disegnata da Brunelleschi e arricchite dal suono della musica.

Felice Limosani non si è sottratto alle tante curiosità degli studenti sulla cultura umanistica e sui linguaggi digitali.

Un progetto davvero coinvolgente e, come ribadito dall’artista stesso, un’esperienza “contemplativa” e volta alla meraviglia.

Dante stupisce ancora e riesce a farci innamorare di ciò che ci circonda, ieri come oggi.

Ognuno può ritrovarsi nell’uomo Dante e cogliere un aspetto della propria vita ma soprattutto, ognuno, può farsi ispirare da quei versi “raccontati” in musica e in immagini attraverso il linguaggio digitale.

In questo caso, le parole non servono. Sono dentro di noi.

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