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Si chiama “Gargano Made In”, la nuova “Amazon” di Rignano Garganico

di Tonino DEL VECCHIO

Non si tratta del solito esercizio messo su per dividersi, come si è solito dire la “Camicia di Cristo” del commercio locale, bensì un marchio “Super doc” che intende propagandare assieme ai prodotti eno-gastronomici, anche beni culturali, come Paglicci e il suo Museo Paleolitico, aperto nell’estate scorsa, la sua storia, la vista panoramica a largo raggio, il borgo antico di origine medievale, unitamente ai palazzotti signorili, la torre bizantina e il suo Castello – Palazzo di stile barocco.

A questo bisogna aggiungere il resto delle sue bellezze ambientali e naturalistiche, come Bosco Iancuglia e Lucito, la dolina di Centopozzi, la seconda del Gargano e d’Italia, le sue Grotte e grave, di cui quella del Barbiere che supera i trecento metri di profondità. Fondatori del marchio-progetto sono tre valenti ed intraprendenti giovani del posto, noto come ebbe a nominare anni fa il compianto Matteo Fusillipresidente dell’Ente Parco del Gargano e della FederParchi“il più piccolo Comune del Parco Nazionale del Gargano”.

Questi ultimi si chiamano Donato Pio, Carmine e Luigi e sono fortemente radicati ed ispirata dalla Montagna del Sole nelle sue diverse sfaccettature e peculiarità. Secondo i loro propositi il marchio in questione intende raccontare “la magia enogastronomica garganica, unendo la tradizione culinaria storica della nostra terra all’innovazione commerciale e culturale del XXI secolo”.

Infatti, non sarà più l’utente finale a raggiungere la sede commerciale, ma è questa che tratterà via social ogni tipo di rapporto di compra-vendita, all’ingrosso o al minuto che sia. Insomma una sorta di mini “Amazon”, che tanto successo sta avendo a livello mondiale, dove è l’impresa che va a casa dell’utente finale e non viceversa, come avviene a Rignano e nel resto d’Italia.

L’idea innovativa sarebbe scaturita mentre la comitiva era intenta consumare un pranzo esclusivamente basato su prodotti della tradizione locale, come il caciocavallo podolico “impiccato” e la Musciska alla brace. “Se piace tanto a noi – si sono chiesti – perché non permettiamo anche al resto del mondo di toccare con mano e di gustare le nostre specialità locali?”. Detto fatto. Hanno cominciato a studiare ad uno ad uno i vari prodotti e al termine sono convenuti nella soluzione finale, quella di costituire un centro – magazzino di raccolta dei prodotti tipici dell’intero territorio garganico e a fare tam tam sui mass media, a cominciare da face book per passare in seguito alle testate specializzate

Pare che gli ordini nel giro di poco tempo siano arrivati alle stelle e pensano già di allargare la struttura ricettiva e la selezione ad un maggior numero di prodotti e di produttori certificati e garantiti. Il riferimento è al Pat, sigla che significa “Prodotti Agroalimentari Tradizionali) di alta qualità, riuniti sotto un unico marchio, quello da loro inventato, appunto “Gargano Made In”, pronto ad immettere sul mercato digitale i migliori prodotti tipici non solo del Gargano, ma anche di altre zone della Capitanata e della Puglia. Ad Maiora, ai tre giovani intraprendenti rignanesi!

 Per saperne di più basta cliccare su: www.garganomadein.it

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