Covid, 1.948 casi in provincia di Foggia. Lopalco: «Fine pandemia da mese prossimo»
La percentuale di posti letto nelle terapie intensive occupate da pazienti Covid è stabile al 18% in Italia, ma, a livello giornaliero, cresce in 5 regioni, tra cui la Puglia dove raggiunge quota 13%. In Puglia cresce e si attesta al 22% anche la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nei reparti di area non critica, che a livello nazionale è stabile al 29%.
Numeri che fanno pensare ad un passaggio in zona gialla per il quale bisognerà aspettare nel fine settimana la decisione del ministro della Salute. Oggi in Puglia si registrano altri 12.414 casi di contagio da Coronavirus su 74.684 test (incidenza del 16,6%). Dieci i morti.
Sale a 133.344 il numero di persone positive, di cui 655 sono ricoverate in area non critica (+40 rispetto a ieri) e 64 in terapia intensiva (ieri erano 63). I casi riscontrati nelle ultime 24 ore sono così suddivisi: 3.775 in provincia di Bari, 1.401 nella provincia Barletta-Andria-Trani, 1.212 nel Brindisino, 1.948 nel Foggiano, 2.213 in provincia di Lecce, 1.705 in quella di Taranto. Tra i residenti fuori regione si registrano 82 contagi, mentre per altri 78 la provincia di appartenenza non è definita.
Ma se i numeri fanno pensare ad una situazione in peggioramento, secondo l’epidemiologo ed ex assessore pugliese alla Salute, Pier Luigi Lopalco, la pandemia potrebbe non esserci già più il mese prossimo. “Credo – ha affermato Lopalco – che abbiamo raggiunto il picco della pandemia dopo la Befana, ne stiamo uscendo”. E il “mese prossimo – ha osservato – questa situazione non ci sarà più”. Lopalco ha detto di non voler “fare previsioni troppo ottimistiche ma credo che in primavera potremo fare i conti con una situazione nuova, con la popolazione in gran parte vaccinata oppure entrata in contatto col virus”.
Sulla possibilità di toglierci anche le mascherine da marzo, l’epidemiologo ha spiegato che “come trend sì, poi però dobbiamo sempre aspettare i dati”. Quanto infine all’obbligo di tampone per i vaccinati con tre dosi, ha concluso, “io sarei per abolirlo del tutto, anche per i positivi, dopo cinque giorni, a patto che non abbiano avuto sintomi”. (ANSA).