di Antonio Del Vecchio
Accolta con giubilo la nomina di Giorgio Soldano a presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto “Michele di Sangro”, antico e prestigioso Ente di natura morale facente parte del Comune San Severo.
La nomina è arrivata qualche giorno fa su proposta dei partiti che compongono l’attuale maggioranza del consiglio comunale. Insieme a lui sono stati nominati gli altri sei consiglieri previsti dall’attuale statuto e precisamente Domenico Colapinto, che rivestirà anche la carica di vice presidente, Armando Bocola, Marcello De Filippis, Leonardo Iacoviello, Massimo Prattichizzo e Vincenzo Teto. Si tratta nel complesso di una rappresentanza di alto profilo morale, professionale e manageriale, del variegato e vivace mondo della cultura, della scienza e dell’economia del posto.
Il presidente, docente e dirigente scolastico per l’intera carriera, è stato anche una figura costantemente impegnata nel sociale. Non a caso, figlio di sindacalista CGIL, ne ha proseguito l’impegno con incarichi di responsabilità nella medesima organizzazione di Di Vittorio. Da qui la sua notorietà e stima in tutta la Capitanata.Il suo motto è stato sempre “modus est in rebus” ossia di non cavalcare mai la protesta, ma di renderla sempre duttile e costruttiva al confronto e al bene collettivo.
In conformità la sua dichiarazione iniziale, il suo obiettivo principale è di spingere il Consiglio a lavorare insieme, valorizzando ciascuna esperienza, al fine di pervenire da subito ad una programmazione lungimirante, tenendo lontano le visioni particolaristiche e mettendo in rilievo le priorità di intervento, indispensabile a risolvere questo o quel problema dell’Ente. Così facendo, l’Ente Morale Michele di Sangro, Principe di San Severo, potrà diventare presto anche un faro di riferimento culturale e comportamentale non solo per la città di San Severo, ma dell’intera provincia,cogliendo appieno la volontà e lo spirito dei suoi illustri fondatori e benefattori, quali furono il principe Michele Di Sangro, di cui porta il nome, e della sua compagna Elisa Croghan, figlia dell’omonimo e grande botanico, che formò ed ispirò entrambi ad interessarsi dell’agricoltura e del suo sviluppo.
Non a caso, al pari del senatore Cappelli, perciò che riguarda il grano duro, anche il nostro “duo” ha lavorato sodo per rinnovare ed innovare il settore, introducendo le prime macchine e rendendo efficienti i frantoi ed appetibile la qualità dell’olio, grazie anche all’innesto di ulivi confacenti al territorio. Altrettanto, dicasi in campo viticolo e del vino.
Nel campo delle opere di ammodernamento e risanamento agricolo operò un altro illustre ‘latifondista’. Il riferimento è al marchese di Rignano, Luigi Corigliano. Infatti, quest’ultimo, quando era intendente di Capitanata, grazie al suo acume di provetto agronomo, riuscì con un ambizioso progetto di bonifica, a riscattare dalle paludi del Candelaro centinaia e centinaia di ettari di terreno, destinandole tutte a colture produttive.
Giorgio Soldano, unitamente all’intera famiglia è assai legato a Rignano. Lo è per via di Grotta Paglicci, sito paleolitico di fama mondiale, a cui non ha fatto mai mancare il suo apporto, lo è di più sul piano umano, grazie alla sua bontà e sincerità d’animo, alla sua disponibilità scherzosa ed empatica che ha contagiato un po’ tutti, creandosi attorno forti e salde amicizie. Ad Maiora!