“La mozione con cui chiedevo l’impegno della Giunta regionale al fine di domandare con urgenza, in sede di conferenza Stato-Regioni, una rivisitazione della geografia giudiziaria nella provincia di Foggia per poter assicurare un miglior funzionamento della giustizia e di contrastare con ogni mezzo la situazione drammatica relativa alla criminalità organizzata è stata approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale della Puglia. Ringrazio la Commissione speciale di studio e legalità, presieduta da Renato Perrini e i colleghi consiglieri che hanno votato a favore anche delle altre mozioni presentate sullo stesso argomento. Tutti hanno dimostrato di condividere l’impegno di risolvere il problema criminalità che è una grave minaccia che riguarda la Puglia, non soltanto la provincia di Foggia, che però è quella che più ne sta subendo la violenza”.
Il consigliere della Regione Puglia Antonio Tutolo, Gruppo Misto, a margine dell’approvazione in Consiglio regionale della mozione per rafforzare la presenza dei tribunali provincia di Foggia, torna a parlare di contrasto alla mafia nel Foggiano da parte dello Stato.
“Quello che trovo paradossale – spiega Tutolo – all’indomani della visita della ministra Luciana Lamorgese in Capitanata, è che dalle dichiarazioni e dai titoli dei giornali sembra che tutto il peso della lotta alla mafia debba ricadere sulle spalle dei cittadini. Mi spiego meglio: bene fa lo Stato a ripetere come un mantra che bisogna ribellarsi alla mafia, ma il primo che deve farlo è proprio lo Stato.
Lo chiede ad imprenditori e cittadini, ma poi esso stesso, lo Stato, dovrebbe far seguire i fatti agli inviti a denunciare. Perché altrimenti si tratta soltanto di proclami, onestamente inutili e insoddisfacenti. L’invio di 50 poliziotti in Capitanata è più o meno l’equivalente di una goccia nel mare, senza considerare a quali mansioni e territori quelle unità sono state sottratte.
Lasciare su un territorio come quello Foggiano un solo tribunale – prosegue il consigliere – rispetto a un intero Molise che ne ha tre di tribunali ma è più piccolo per estensione e per popolazione, a mio avviso significa dirci: ‘Io Stato mi arrendo, io Stato mi disinteresso di quello che sta accadendo in questa provincia’. E sono rimasto onestamente allibito anche delle dichiarazioni di ieri del Sottosegretario alla Giustizia e onorevole Francesco Paolo Sisto che ha affermato che adesso ci sono altre priorità rispetto alla questione della revisione della geografia giudiziaria, ma che all’epoca della chiusura del tribunale di Lucera se ne lamentò giustamente.
Ebbene, io credo che per chi vive quella terra non vi sia una priorità maggiore di questa se non la sicurezza per i cittadini che ci vivono e che vogliono fare impresa.
Chi ha deciso quella riforma della geografia giudiziaria è colpevole di aver favorito la Quarta mafia”.