Santuario San Matteo, mercoledì 5 gennaio il settimo del ritorno alla casa del Padre di fra Nicola De Michele
Si terrà presso al lui caro Santuario di San Matteo in San Marco in Lamis, mercoledì 5 gennaio 2022 alle ore 17.00, l’Eucarestia di suffragio in grata memoria e in benedizione di padre Nicola De Michele scomparso la settimana scorsa nell’Infermeria Provinciale nel convento del “Beato Giacomo” a Bitetto.
Per più di 50 anni è stato nel santuario ad accogliere e accompagnare tanti pellegrini, facendosi anche lui pellegrino in Terra Santa con tanti fratelli, essendo vice commissario della Provincia di San Michele Arcangelo di Puglia e Molise.
La salma è stata tumulata nel cimitero di Montelongo (CB), suo paese di origine.
Una preghiera per la sua anima perché contempli da subito la luce del Paradiso. “ITE SECURE” FRATELLO NICOLA” – è quanto si legge a termine del comunicato apparso sulla pagina Facebook ufficiale del Santuario di San Matteo per annunciare la celebrazione del settimo.
Fr. Nicola, al secolo Pasquale, nacque appunto a Montelongo (Cb) il 17 novembre 1930 da Antonio e da Maria Di Piano.
Vestì il saio francescano il 19 agosto 1947; emise la professione temporanea il 22 agosto 1948 e quella solenne il 19 aprile 1952. Ricevette l’ordinazione presbiterale il 26 marzo 1955 nella Chiesa di Gesù e Maria in Foggia.
Dopo l’ordinazione presbiterale fu trasferito a Bari dove, per cinque anni (1956-1961), ha svolto in ministero di vice parroco per poi essere trasferito a Bitetto, dove ha dimorato solo pochi mesi.
Dal 1962, e quasi ininterrottamente fino al 2020, quando ha raggiunto l’Infermeria provinciale, ha fatto parte della fraternità di S. Matteo in S. Marco in Lamis (FG).
Lì, nei lunghi anni di permanenza, è stato guardiano, maestro di formazione, parroco della Parrocchia di Borgo Celano, Assistente spirituale dell’OFS, vice Commissario provinciale di Terra Santa ma soprattutto ha curato l’accoglienza dei pellegrini e la ristrutturazione del convento.
Nel Santuario di San Matteo, fra Nicola ha accolto migliaia di pellegrini consegnando a ciascuno non solo la storia del Santuario ma anche il suo amore per la Terra santa.
Non di rado, in diverse circostanze, invitava i presenti a cantare insieme a lui la sua canzone preferita: ”O sole mio!”.